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Bug Art, Ovvero L'arte Secondo Gli Insetti

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Bug Art, ovvero l'arte secondo gli insetti fonte

Per dipingere i suoi quadri Steve Kutcher impiastriccia di vernice ragni, maggiolini, mosche e persino scarafaggi

LONDRA - Immaginate di impiastricciare di vernice le zampette di alcuni insetti e di lasciarli poi liberi di muoversi sulla tela: il risultato sono degli arzigogolati scarabocchi colorati che più che Van Gogh ricordano Van Mogh («mogh» significa falena) e che sono espressione della «bug art» che ha in Steven Kutcher uno dei migliori interpreti. Americano di Los Angeles, questo 63enne artista usa ogni cosa che vola ed è dotata di zampe (falene, maggiolini, ragni, mosche, api, farfalle e persino degli scarafaggi del Madagascar) a mo’ di pennelli viventi, creando capolavori visionari e originali che stanno conquistando un numero sempre maggiore di appassionati, tanto che i suoi piccoli «van gogh» con zampe e antenne sono ormai diventati famosi anche su Youtube.

ZAMPE COLORATE - Dopo aver colorato le estremità degli insetti, Kutcher li mette su una tela di canapa e, guidandoli in base alle loro reazioni alla luce, li lascia liberi di disegnare ghirigori colorati facendoli strisciare o muovere senza regole. «Prendo un insetto in mano – ha spiegato il geniale californiano al Daily Mail – e gli coloro le zampette una a una. Poi lo metto sulla tela e la sua scia mi permette di creare insolite creazioni artistiche, magari combinando anche più insetti e colori differenti, per dar luogo a un’armonia cromatica. Se poi un insetto è sensibile alla luce, posso influenzarne il movimento sulla tela, controllando l’illuminazione. Gli insetti hanno impronte delle zampe diverse e comportamenti diversi, così io posso usare sia le mie conoscenze di entomologo sia quelle artistiche per creare questi capolavori».

NESSUN ABUSO - Ambientalista convinto, Kutcher ha tenuto a precisare che i suoi «artisti» non soffrono di alcun tipo di maltrattamento o privazione. «Utilizzo solo vernici a base acquosa, non tossiche, e che si lavano via facilmente, perché devo prendermi cura dei miei insetti visto che sono tutti degli autentici artisti». La passione per la «bug art» (ovvero l'arte degli insetti) gli è nata sulla scia del suo lavoro come «allevatore di insetti» per alcune fra le più importanti produzioni hollywoodiane come «Spider Man» e «L’Esorcista II» (venne chiamato per maneggiare uno sciame di 3000 locuste), ma fin da bambino, Kutcher aveva sviluppato un grandissimo interesse per gli insetti, collezionando lucciole durante le vacanze estive. Da qui, la scelta di laurearsi in entomologia e di insegnare scienze biologiche all’Università della California.

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