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luigi1986

Libreka! Il Book Search Che Piace Agli Editori

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Libreka! Il book search che piace agli editori

Francoforte - "Google Book Search è più che altro un nemico": così ha parlato uno dei maggiori editori tedeschi, in riferimento al servizio di ricerca Libri offerto da BigG. L'alternativa schierata sul fronte dell'industria libraria? Libreka!, il servizio di ricerca libri online voluto dall'associazione tedesca di editori e venditori di libri MVB.

Presentato nell'ambito della Fiera del Libro di Francoforte, Libreka! è la diretta filiazione del servizio Volltextsuche Online (letteralmente, "cerca tutti i testi online"), lanciato nel 2005. Ma Libreka!, lo si legge nel suo nome, promette ben altro: "libri liberi", e quella che vorebbe essere un'intuizione geniale, il suo modello di business. In realtà Libreka! ricalca il progetto BookStore Discovery, inaugurato di recente da Macmillan: stessa piattaforma, sviluppata dalla softwarehouse indiana MPS, stesso obiettivo, concedere agli editori di mantenere il pieno controllo sul loro catalogo, pur riversandolo online per garantirgli visibilità.

Prima differenza rispetto a Google Book Search, la più gradita agli editori: i testi verranno inseriti nel database solo previa autorizzazione di colui che ne gestisce i diritti. Un meccanismo di opt-in praticato anche da Microsoft con il suo servizio Live Search Books, che si contrappone all'ampiamente criticata pratica di opt-out scelta e difesa da Google, che concede agli editori la rimozione solo a posteriori del testo che non desiderano vedere indicizzato.

Libreka! permette ora di eseguire ricerche sul catalogo online, ottomila opere che affluiscono da trecento editori tedeschi: agli utenti è concesso visualizzare una scheda, la copertina e il frontespizio dell'opera, ampi stralci o il testo completo del libro, il tutto a discrezione dell'editore.

Libreka!, pur offrendo indiscutibili vantaggi al lettore, si rivolge in particolare ai venditori di libri: per i bookstore dotati di vetrina Internet sarà possibile nel prossimo futuro integrare le schede e le funzioni offerte dal servizio. Information Media Partners prospetta che Libreka! consentirà ai venditori di offrire una panoramica centralizzata sulle novità librarie, massimizzando la visibilità delle opere mainstream indipendentemente dall'editore che le pubblica e valorizzando anche titoli settoriali, magari con gustose anteprime del testo, da assaporare prima dell'acquisto.

Acquisto che presto sarà possibile effettuare direttamente online: se l'offerta di Libreka! è ora essenzialmente business to business, nel prossimo futuro, spiegano da MVB, "in un modo o nell'altro arriverà all'utente finale", magari con la vendita di e-book o con la raccolta di ordinazioni online per i libri cartacei.

Tutto ok per BigG? Alla fiera del libro era presente anche Jens Redmer, coordinatore della sezione europea di Google Book Search: "Non dovremmo sottovalutare il potenziale Libreka!", una dichiarazione raccolta da Deutsche Welle, con la quale Redmer intendeva probabilmente riferirsi all'ostilità dimostrata da numerosi editori europei, scontentati dall'indicizzazione non autorizzata operata da Google. Ma Redmer non ha rinunciato ad aggiungere che il catalogo di BigG è più ampio e variegato: merito di alcuni lungimiranti editori che hanno saputo cogliere l'opportunità offerta da Google Book Search, integrandola nella propria strategia di marketing. Sono editori come Random House, che, spiega Ars Technica, sembra tornare a credere negli ebook, ma nella formula flessibile del pay per page: pillole di libri da vendere online con l'appoggio del gigante del search.

C'è chi però rifiuta ogni tipo di diavoleria a schermo e crede nel libro tradizionale, quello che ingiallisce, quello da passare di mano in mano. Per questo tipo di utenza nostalgica, segnala New York Times, c'è Bookmooch, un servizio che sta tenatando a fortuna anche in Italia, dedicato allo scambio di libri usati e alla circolazione di una cultura che spesso rimane imbrigliata nelle scelte degli editori tradizionali. Editori che pensano a far quadrare i bilanci, che conservano gelosamente i diritti sulle opere ma tagliano sulle ristampe, editori che rinunciano alle opportunità offerte da piattaforme distributive economiche e innovative.

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