Nemesi

Un Quadro Al Giorno

169 messaggi in questa discussione

L'unico, il più grande!

e dire che non voleva nemmeno dipingerla la Cappella Sistina perchè non amava la pittura!!!! :)

101606[/snapback]

Cmq, bellissima iniziativa!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Claude Monet

Donna con parasole

1886

olio su tela; 131 x 88

Parigi, Musée d'Orsay

post-3078-1128612540_thumb.jpg

Pendant di un altro dipinto con lo stesso soggetto e delle stesse misure (entrambi realizzati nello stesso periodo). Monet riprende un tema già trattato anni prima ritraendo la prima moglie (stavolta invece la modella è Blanche Hoschedé, figlia della seconda moglie). Appartengono al periodo in cui, dopo una serie di partecipazioni a mostre prestigiose internazionali dove presenta panoramiche complessive sulla propria ricerca, sostenuto da galleristi importanti, Monet conosce finalmente la serenità economica.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Edouard Manet

Olympia

1863

olio su tela; 130 x 190

Parigi, Musée d’Orsay

post-3078-1129059698_thumb.jpg

Nel 1853, durante il suo viaggio in Italia, Manet aveva copiato la Venere di Urbino di Tiziano, che costituì uno dei sicuri precedenti di quest’opera, insieme alla Maja desnuda di Goya. La modella è Victorine Meurent, ritratta più volte dall’artista, mentre il titolo è stato imposto, quindici mesi dopo l’esecuzione del quadro, da Zacharie Astruc, pittore e amico di Manet. La presentazione dell’Olympia al Salon del 1865 sollevò un tale sconcerto da diventare un fatto di cronaca. L’opera fu violentemente contestata dai visitatori che manifestarono l’intenzione di distruggerla. Fu perciò collocata più in alto possibile, sotto il controllo attento di due agenti. La carnalità sensuale del nudo, circondato da accessori e oggetti alla moda, rappresentava certamente una grossa rottura delle convenzioni e dei codici di rappresentazione. Ogni dettaglio del quadro andava contro le idee e l’etica dell’epoca, nonostante alcuni elementi tradizionali come l’equilibrio formale, la purezza del tratto e il felice succedersi di toni chiari. In realtà, ciò che egli essenzialmente combatteva era quella sfera ideale e teatrale che inglobava l’arte dell’epoca e i suoi canoni estetici accademici e borghesi. Emblematiche e molto eloquenti le parole di Paul Valery, scritte nel 1932: “Olympia urta, sprigiona un orrore sacro, si impone e trionfa. È scandalo, idolo; potenza e presenza pubblica di un sordido arcano della società. La sua testa è vuota: un filo di velluto nero la isola dall’essenza del suo essere. La purezza di un tratto perfetto racchiude l’Impura per eccellenza, colei la cui funzione esige l’ignoranza tranquilla e candida di ogni pudore”.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Caravaggio%20-%20Morte%20della%20Vergine.jpg

Morte della vergine - Caravaggio

lunedì 31 marzo 2003

Il dipinto, realizzato dal Caravaggio tra il 1605 ed il 1606, fu rifiutato dai religiosi che lo avevano commissionato, i Carmelitati di Santa Maria della Scala a Roma, in quanto considerato indecoroso e sconveniente. Secondo il Baglione, pittore e rivale di Caravaggio, il quadro scandalizzò in quanto ritraeva la Madonna gonfia e con le gambe scoperte. In effetti, nel contratto di commissione del dipinto, recuperato solo di recente, vi sono precise disposizioni secondo cui la Vergine avrebbe dovuto essere raffigurata cum omni diligentia et cura, ovvero rispettando sia iconograficamente che formalmente le rigide direttive controriformistiche allora vigenti. Secondo quanto deciso dalle più alte cariche ecclesiastiche, i pittori dell’epoca dovevano attenersi scrupolosamente a delle precise norme stilistiche, che regolavano tutti gli aspetti inerenti alla realizzazione di un dipinto destinato ad essere esposto in un luogo sacro.Caravaggio - Morte della Vergine

Caravaggio, rifiutandosi di aderire a questi rigidi principi, si dimostrò artista indipendente e coraggioso, infatti, il non rispettare tali disposizioni significava veder tolti i propri dipinti dalle chiese. E ciò accadde anche per questo dipinto che, dopo essere stato rifiutato dai committenti, fu messo in vendita. Venne acquistato, per conto del duca di Mantova, da Paul Rubens, nel 1607, che lo ritenne una delle opere più riuscite del pittore lombardo.

Tutti i personaggi del dipinto sono rappresentati nella parte bassa della tela, mentre in alto è dipinto unicamente un ampio drappo rosso scarlatto, molto chiaroscurato, che contribuisce a conferire tragicità alla scena.

Un piccolo gruppo di personaggi è ritratto nell’atto di vegliare il corpo della Vergine, steso su uno spoglio catafalco. Maria, con indosso un abito rosso, ha una posa naturale, con una mano sul grembo e con il braccio sinistro steso su un cuscino. Del suo corpo, gonfio e livido, s’intravedono anche i piedi nudi.

Caravaggio non volle dipingere la santa incorrutibilità del corpo di Maria, ma quello di una vera donna, da poco deceduta. Nella sua poetica, infatti, dipingere “dal vero”, lavorando con scrupolo sulla veridicità di ogni particolare, non toglie grandezza al soggetto sacro dipinto. Al contrario, permette di accostarvisi in modo più semplice ed immediato. Caravaggio non si sente blasfemo nel ritrarre i piedi della Vergine, o il suo ventre gonfio, in quanto la santità della Madre di Cristo non risiede in tali particolari meramente terreni. Quest’interpretazione permette al pittore di ritrarre una scena di umano dolore, non celato ed immediatamente comprensibile anche agli spettatori più umili. Uno degli elementi più rivoluzionari della poetica caravaggesca consiste proprio nella ricerca di Dio nel mondo degli umili e dei poveri.

Le tendenze naturalistiche e popolari, presenti in quasi tutti i quadri di questo periodo romano, si accompagnavano ad un attento studio della luce, in questa fase sempre fortemente chiaroscurata. Secondo Caravaggio, l’opposizione di luce ed ombra era particolarmente conforme alla gravità dei temi religiosi. Nella Morte della Vergine la luce, che scende obliquamente dall’alto, si posa dapprima sulle teste calve degli apostoli piangenti, per poi distendersi sulla figura di Maria e sulla Maddalena china davanti a lei.

Gli Apostoli sono tutti disposti su assi verticali, l’unico elemento orizzontale che vi si contrappone è il corpo senza vita di Maria.

Ad eccezione del drappo scarlatto, l’unico oggetto rappresentato nella composizione, significativamente povera e spoglia, è un catino di rame collocato ai piedi degli apostoli e contenente la soluzione d’aceto necessaria al lavaggio del cadavere, da qualcuno interpretato come un’inconscia attestazione di sfiducia nella Resurrezione, da parte del pittore.

bibliografia essenziale.

S. Bottari, Caravaggio, Firenze, 1966.

R. Longhi, Caravaggio, Roma, 1982.

M. Gregori, Caravaggio, Milano, 1996.

M. Calvesi, La realtà del Caravaggio, Torino, 1998.

articoli correlati

Caravaggio e i Giustiniani

Caravaggio e il genio di Roma

Un libro: M. L’enigma Caravaggio

elena londero

progetto editoriale a cura di daniela bruni

Fonte

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sempre bei dipinti che mostrate, ma a mio personale (ed ignorante... :P ) giudizio, quest'ultimo dipinto di Caravaggio è davvero straordinario... in ogni caso, complimenti a chi tiene vivo questo thread! :up1: :up1: :)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

WOMAN WITH A GUITAR

Georges Braque, 1913

post-4650-1129203622_thumb.jpg

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

post-2180-1130559615_thumb.jpg

November Moonlight, di John Atkinson Grimshaw (è un po' pesante...)

Modificato da Lorenz

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

@ Lorenzo: ....finalmente anche te :P:) :up1:

-----------------------------------------------------------------------------------------------

Marc Chagall

La caduta dell'angelo

1923-1933-1947

olio su tela; 148 x 166

Basilea, Kunstmuseum

post-3078-1129479927_thumb.jpg

Il dipinto fu eseguito sostanzialmente durante gli anni della guerra; iniziato nel 1923, fu terminato solo nel 1947, mentre l’artista attraversava una fase di totale angoscia a causa dell’invasione della Russia da parte dell’esercito tedesco, avvenuta, fra l’altro, lo stesso giorno, il 23 giugno del 1941, in cui egli sbarcava in America. L’artista, dunque, lontano dalla sua terra devastata, materializza i suoi cupi timori in questa grande tela dove un angelo dalle fattezze femminili precipita, fiammeggiante, illuminando una notte apocalittica. In questa catastrofe di un’umanità senza difese emergono altre figure importanti, come il rabbino in primo piano che protegge il rotolo della Torah, il bue impaurito, le immancabili case rurali di Vitebsk, il Cristo-martire crocifisso e una piccola Madonna con Bambino che vola sulla città, mentre un sole cerca di illuminare questa notte di tenebre. Nel 1923, quando il quadro fu iniziato, l’angelo caduto poteva forse significare, con la fine di Lenin, la caduta dell’angelo della rivoluzione, mentre nell’ultima versione del 1947 l’angelo era associato all’Uccello di fuoco di Stravinskij, messo in scena dal Ballet Theatre di New York, per cui l’artista aveva appena realizzato scene e costumi.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Francesco Hayez

La meditazione

1851

olio su tela; 92,3 x 71,5

Verona, Civica galleria d’arte moderna

post-3078-1130526047_thumb.jpg

Il dipinto, insieme a una precedente versione del 1850, segna un momento di svolta nella pittura di Hayez, orientata e condizionata ideologicamente dai tragici eventi politici del 1848 che il pittore, a Milano, aveva vissuto in prima persona. Messo da parte il vero e proprio genere storico, Hayez aveva già, negli anni Quaranta, elaborato un suo personalissimo repertorio romantico trasferendo una valenza politica e civile a una serie iconografica definita genericamente Malinconia e strettamente collegata con le pensierose eroine bibliche (Rebecca e Tamar) e con le seducenti Bagnanti o Odalische, emblema già di un malessere esistenziale. Dieci anni dopo, circa, in seguito alla delusione risorgimentale del 1848, la “malinconia” della coscienza contemporanea si trasforma in Meditazione. Nella prima versione, esposta a Brera con il titolo di Meditazione sopra l’Antico e il Nuovo Testamento, il motivo patriottico del dolore dell’Italia sconfitta veniva celato da un travestimento religioso. In questa seconda Meditazione, del 1851, eseguita per il conte veronese Giacomo Franco, collezionista di arte contemporanea dai sentimenti liberali, il messaggio politico si interpreta più chiaramente attraverso gli oggetti tenuti in mano dalla sensuale figura femminile: la finta Bibbia con la scritta “Storia d’Italia” (presente anche nella versione del 1850) e una luttuosa croce del martirio risorgimentale sulla quale compare la scritta in rosso: “18.19.20.21.22 marzo /1848”, la data delle Cinque giornate di Milano. La figura, particolarmente intensa ed espressiva, è raffreddata nella sua carica emozionale dal cromatismo perlaceo e lunare, che crea un suggestivo gioco di chiaroscuri.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
@ Nemesi  :up1:

112922[/snapback]

:)

[ot] Nuovo avatar e nuova firma: che belli!!! [ot]

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

210b116vg.jpg

Caravaggio, Madonna dei Pellegrini, 1603-05, Chiesa di Sant’Agostino, Roma

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ho corretto il dipinto che avevo proposto ormai un bel po' di tempo fa... quel sito fa le bizze! :) Comunque, rilancio sempre con

John Atkinson Grimshaw - The Lovers

post-2180-1130560016_thumb.jpg

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Pieter Paul Rubens

Prometeo

1612 circa

Olio su tela; 243 x 209

Filadelfia, Philadelphia Museum of Art

post-3078-1131287601_thumb.jpg

Una delle collaborazioni più proficue di Rubens fu quella con il pittore Frans Snyders, specialista in raffigurazione di animali e in nature morte. In questo dipinto, Snijders eseguì la superba aquila, che, con le ali dispiegate, occupa tutta la parte destra della composizione. Questa appare tagliata diagonalmente e, al centro, Rubens dipinse la possente figura di Prometeo, chiaramente derivata da Tiziano. Prometeo, figlio del titano Giapeto, rubò il fuoco agli dei per donarlo all’umanità e fu per questo punito da Giove, che lo condannò a essere incatenato a una roccia dove un’aquila ogni giorno gli rodeva il fegato.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

TondoDoni.jpg

Tondo Doni- Michelangelo Buonarroti

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Jacob Camille Pissarro

Tetti rossi

1877

olio su tela ; 54,5 x 65,5

Parigi, Musée d'Orsay

post-3078-1132419637_thumb.jpg

La tangenzialità con l'opera di Cézanne appare evidente in questo dipinto, eseguito quando i due pittori lavoravano insieme a Pontoise. Entrambi avevano una visione volumetrica del paesaggio che non poteva essere ridotta dai valori atmosferici; lo sforzo risiedeva proprio nel conciliare il rigore della struttura con l'armonia cromatica. L'artista mirava a penetrare la natura nei suoi molteplici aspetti, per cui la costruzione del paesaggio si effettuava per blocchi di colore puro, sovrapposti, in modo da rendere il senso della profondità.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Paul Cézanne

L'orgia

1867-1872 circa

olio su tela; 130 x 81

Collezione privata

post-3078-1133550009_thumb.jpg

E' uno dei soggetti erotici che, presenti nella pittura giovanile di Cézanne, spariranno nella sua opera dell'età matura. Il quadro, ispirato ai festini descritti da Flaubert in “Salambô”, tradisce molteplici riferimenti culturali, da Veronese a Delacroix, che permettono di fare luce sulle preferenze artistiche del pittore nei suoi anni di formazione.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Jean-Auguste-Dominique Ingres

La sorgente

1856

olio su tela; 164 x 82

Parigi, Musée d'Orsay

post-3078-1134923623_thumb.jpg

Concepita intorno al 1820 a Firenze, l'opera fu dipinta lentamente nel corso degli anni, per essere conclusa solo alla metà del secolo. Variante della Venere Anadiomene, anch'essa realizzata in un lungo arco di tempo (1808-1848), La sorgente rappresenta una divinità delle acque, residente nelle fonti e nei fiumi, una naiade dal corpo armonico e puro, memore dell'iconografia classica delle virtù e delle personificazioni delle divinità dell'Olimpo. Proprio questo senso di castità ispirò al poeta Théodore de Banville i versi de La naiade argentina, pubblicati nel 1861. Esposta nello studio, la tela ricevette il consenso unanime dei visitatori che apprezzarono la bellezza del colore e la purezza della forma.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

ci sono molti pittori che mi entusiasmano, e una enorme maggioranza che non mi dice nulla di nulla, alcuni di quelli che mi entusiasmano li ho visti qui, per gli altri vedrò di mettere qualche link.

questo è il primo.

http://www.artchive.com/artchive/P/pollock.html

sarà che ho visto un bellissimo film sulla sua vita, ma mi piace moltissimo.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Francois Boucher

L’inverno

1755

olio su tela; 55,3 x 71,3

New York, Frick Collection

post-3078-1137256394_thumb.jpg

Il pannello, insieme con altri tre che rappresentano le altre stagioni, faceva parte della collezione della marchesa Pompadour. Sebbene i dipinti non compaiano negli inventari dei beni della marchesa, essi devono essere stati utilizzati come sovrapporte in una delle residenze della Pompadour. Alla morte della favorita di Luigi XV, nel 1764, le tele passarono a suo fratello, il marchese di Marigny e in seguito fecero parte di diverse raccolte prima di giungere, nel 1916, nella collezione Frick. Le precedenti rappresentazioni delle stagioni raffiguravano usualmente le diverse attività svolte durante questi periodi dell’anno, Boucher sceglie invece di illustrare i piacevoli passatempi, secondo la tradizione delle fêtes galantes stabilita da Watteau. La gioia di vivere trasforma anche l’inverno in un tempo d’allegria, con la neve che regala l’opportunità di spensierati divertimenti come il pattinaggio e la slitta, facendo sembrare ogni cosa eterea e veloce, quasi fosse vissuta a ritmo di danza.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Gustav Klimt

Fanciulle con oleandro

1890-1892

olio su tela; 55 x 128

Collezione privata

post-3078-1139341132_thumb.jpg

Quest’opera giovanile è uno dei rari dipinti di Klimt in cui compaiano figure ambientate in un esterno in cui la natura è reale e riconoscibile, non ancora trasfigurata in prezioso arabesco ornamentale come nelle opere della maturità. In Fanciulle con oleandro Klimt, non ancora trentenne, dimostra la sua completa padronanza dei mezzi pittorici. L’interesse del pittore è in questi anni rivolto all’arte inglese dell'età vittoriana e qui soprattutto alla pittura preraffaellita. È questo il momento in cui Klimt supera gli angusti limiti della pittura intesa come ricostruzione storica o come realismo “fotografico” e intraprende la strada della stilizzazione decorativa che lo porterà nel giro di pochissimi anni nel pieno della poetica del simbolismo.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

studio beni culturali e questi sono gli unici due quadri..per cui farei pazzie..sgphoto200602072056131qx.png

e ettore e andromaca di de chirico..

ettoreeandromaca2ni.jpg

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

a proposito..oggi ho fatto l'esame di museologia..29..evvai :) ..

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
a proposito..oggi ho fatto l'esame di museologia..29..evvai

Ebbravo lucac!!! :):P:P

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.


Accedi Ora