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Usare La Connessione Wifi Di Un Vicino

13 messaggi in questa discussione

Ciao, volevo chiedere a che rischi vado incontro se navigo usando la rete wi-fi di un vicino? :)

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La domanda è semplice, la risposta no ed è un po' complessa.

Innanzi tutto, la ricezione del segnale di una rete Wi-Fi altrui di pe sè non è un'attività illecita, poiché quella di oltrepassare i muri è una proprietà caratteristica di un segnale radio quale è quello del sistema Wi-Fi.

Per poteri rispondere meglio, dimmi: la rete del vicino è liberamente accessibile oppure è protetta con una chiave di rete?

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attraverso una password :)

Ecco... Ti consiglierei di togliere l'aureola e di procurati una faccina da carcerato (o almeno da indagato :P :P )

Mettiamola così: la legge n. 547 del 23 dicembre 1993 ha introdotto nel codice penale una serie di fattispecie, volgarmente chiamati "crimini informatici". La legge è piuttosto vecchia ed obsoleta per le odierne esigenze di tutela informatica, ma ci serve da spunto per stabilire un punto fisso: l'art. 615 ter c.p. parla di accesso abusivo a sistema informatico e recita quanto segue.

1) Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni.

2) La pena è della reclusione da uno a cinque anni:

-) se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio [358], con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio , o da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato, o con abuso della qualità di operatore del sistema;

-) se il colpevole per commettere il fatto usa violenza sulle cose o alle persone , ovvero se è palesemente armato;

-) se dal fatto deriva la distruzione o il danneggiamento del sistema o l'interruzione totale o parziale del suo funzionamento, ovvero la distruzione o il danneggiamento dei dati, delle informazioni o dei programmi in esso contenuti.

3) Qualora i fatti di cui ai commi primo e secondo riguardino sistemi informatici o telematici di interesse militare o relativi all'ordine pubblico o alla sicurezza pubblica o alla sanità o alla protezione civile o comunque di interesse pubblico, la pena è, rispettivamente, della reclusione da uno a cinque anni e da tre a otto anni

4) Nel caso previsto dal primo comma il delitto è punibile a querela della persona offesa ; negli altri casi si procede d'ufficio.

La norma è abbastanza chiara: il solo accedere ad un sistema informatico altrui, per il quale il gestore abbia approntato opportune protezioni (= protezione con password), costituisce un reato punibile con la reclusione fino a 3 anni.

Se il proprietario della rete ti concede di accedere liberamente comunicandoti la password, nulla quaestio, almeno fintantoché il titolare permanga nella volontà di farti usare la sua rete wi-fi per navigare: infatti, se il proprietario, pur comunicandoti la password, decide che puoi usare la sua rete ad orari prestabiliti e tu ti connetti al di fuori di tali orari, l'art. 615 ter c.p. sarà ancora applicabile. Questo accade perché la norma attribuisce uno jus excludendi (il diritto di escludere) nei confronti di chicchessia e che può essere sfruttato come meglio crede il titolare di tale diritto. Pertanto, il permanere nel sistema informatico contro la volontà del proprietario, costituisce un reato.

Questo è solo il punto di partenza, perché dal semplice accesso abusivo si può scadere in reati via via più specifici e più gravi, quali l'alterazione di documenti informatici, la frode informatica, la manomissione di sistema informatico, eccetera.

Accanto a queste fattispecie, poi, si può anche teorizzare una forma di furto di energia: il codice disciplina il furto di energia con l'art. 624 comma 2 c.p., che recita:

Agli effetti della legge penale, si considera cosa mobile anche l'energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico.

Il segnale Wi-Fi è un segnale radio generato da energia elettrica, così come l'ADSL cui si accede tramite il router del vicino è una forma di energia (impulsi elettrici opportunamente modulati per il trasporto di dati), quindi l'abuso del Wi-Fi del vicino potrebbe configurare un reato in questo senso.

Da un punto di vista meramente civilistico, invece, si potrebbe persino giungere ad un'eventuale richiesta di risarcimento danno, derivante dall'occupazione abusiva della banda, che il titolare della rete paga regolarmente sotto forma di abbonamento al gestore telefonico.

E se la rete Wi-Fi è liberamente accessibile? Sotto il profilo penalistico c'è poco da dire (anzi nulla), in quanto non ricadiamo sotto la disciplina dell'art. 615 ter, pur permanendo eventuali pretese risarcitorie da parte del titolare della rete.

Il consiglio: se conosci il vicino puoi metteri d'accordo e pagargli metà dell'abbonamento ADSL, ottenendo in cambio il libero accesso al suo Wi-Fi per consentirti la navigazione.

Spero di essere stato chiaro, altrimenti... Sono sempre qui :P

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Accidenti, non pensavo che fosse così pericoloso, in fin dei conti mi connetto ad internet non è che entravo nel suo computer :)

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Accidenti, non pensavo che fosse così pericoloso, in fin dei conti mi connetto ad internet non è che entravo nel suo computer :)

Lo immaginavo, però per la legge non fa alcuna differenza.

La nozione di sistema informatico è "onnicomprensiva" in assenza di una normativa più dettagliata, pertanto anche una rete wi-fi, finalizzata all'accesso ad Internet, è un sistema informatico. Violandolo (più o meno coscientemente) si commette un bel reato :P

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Considera anche che lui paga la connessione ad internet ma se ci navigate in due, lui navigherà ad una velocità inferiore di quella per la quale ha sottoscritto e pagato un contratto.

Alla fine non è molto dissimile da collegarsi alla rete elettrica del vicino, così che la corrente consumata sia la sua invece che la nostra.

;-)

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Considera anche che lui paga la connessione ad internet ma se ci navigate in due, lui navigherà ad una velocità inferiore di quella per la quale ha sottoscritto e pagato un contratto.

Alla fine non è molto dissimile da collegarsi alla rete elettrica del vicino, così che la corrente consumata sia la sua invece che la nostra.

;-)

Esatto.

Per fare un paragone, è come andare sui pattini standosene attaccati al paraurti di una macchina.

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Ora che me lo avete spiegato ho capito il punto :)

Suvvia, non facci quella faccia! Sebbene i contratti ADSL e telefonici non consentano il subaffitto, se non hai proprio altre soluzioni per connetterti ad Internet, proponigli la divisione della spesa per Internet: avrai un vicino felice (di risparmiare) e tu potrai connetterti a volontà :P

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Esauriente ed istruttivo :up1:

3D come questo ce ne vorrebbero molti di più

Domani con più calma e tempo farò una domanda sulla violazione della privacy in un contesto particolare..

credo ne verrà fuori un bel discorso! :)

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Una domanda a toots.. ma anche bene, se il Wi-fi del tuo vicino è protetto da password, tu come hai fatto a scoprirla per riuscire a navigare a sue spese?

E poi mettiamo il caso che il tuo vicino tutte le volte che esce di casa spegne il router, e magari in quel momento a te internet serve, che fai? Entri in casa sua e lo accendi per poter navigare? :P

Ti conviene trovare soluzioni migliori..

:)

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Appoggiarsi alla rete wifi del vicino è come attaccarsi ai cavi dell'energia del vicino, oppure ai cavi del telefono, oppure ai tubi dell'acqua. Inoltre se il vicino ha pureintrodotto una password come sistema di criptazione allora il fatto di bucare questo muro costituisce anche un'aggravante. :)

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