Accedi per seguire   
Seguaci 0
Min3rva

Net Art, Opere In Rete. Firmate Da Tutti

1 messaggio in questa discussione

Net Art, opere in Rete. Firmate da tutti fonte

Realizzazioni collettive o rappresentazioni di mondi e sentimenti uniti una grafica. E gli artisti? Anonimi

MILANO - Da quando sono nate le prime sperimentazioni artistiche in internet, all'inizio degli anni Novanta, di bit ne sono passati attraverso i nodi della Rete. E oggi il web è un ambiente assai diverso, molto più interattivo e accessibile di qualche anno fa. Così anche la Net Art è sempre più aperta alla partecipazione attiva degli utenti, e sempre più alla ricerca di ibridazioni con la scienza, l'ambiente, gli spazi pubblici.

LA BANDIERA DI INTERNET - Uno dei progetti più noti è net.flag dell'americano Mark Napier ed è stato appositamente commissionato dal museo Guggenheim di New York. Si tratta di una riflessione sul valore simbolico delle bandiere, per secoli vessilli del nazionalismo: come deve essere – si è chiesto l'autore – la bandiera di internet? La risposta è nelle mani (anzi, nel mouse) degli utenti, che possono costruire online il proprio stendardo mescolando simboli, colori e forme tratte da tutti i drappi nazionali. La bandiera del web corrisponde all'immagine salvata dall'ultimo utente, una realtà intrinsecamente meticcia e transitoria, inafferrabile e partecipata proprio come i confini e le identità esistenti in rete.

Da SwarmSketch: risultato di un disegno collettivo

DISEGNO COLLETTIVO - Dello stesso tenore, ma con l'aggiunta del voto degli utenti - ormai una caratteristica imprescindibile di molti siti web – è SwarmSketch, un'opera dell'australiano Peter Edmunds, che vuole indagare il tema del disegno distribuito su più autori (proprio come il calcolo distribuito attraverso una rete su più computer). Qui l'intento è creare un'immagine collettiva: il soggetto dello schizzo viene scelto selezionando a caso alcune parole tra i termini più frequenti immessi nei motori di ricerca, dopodiché ogni utente può dare il proprio contributo, tracciando con il cursore del mouse un ghirigoro di 100 pixel. Ma dopo aver lasciato il proprio segno, l'internauta può anche votare quelli degli altri, facendo in modo che siano più o meno marcati. Alla fine ogni disegno incorpora il contributo di un migliaio di utenti. Il sito mostra di ognuno dei tantissimi lavori «esposti» sia l'immagine ultimata, sia un'animazione nella quale si vede la compiosizione progressiva con i tratti aggiunti dai vari utenti (clicca e guardane una come esempio: «New York Marathon»).

Un'immagine di The Dumpster, rappresentazioneb grafica di una vita sentimentale collettiva

FRAMMENTI DI UN DISCORSO AMOROSO - Più elaborato, e insieme più radicato nelle dinamiche del web e della sua cosiddetta conversazione, è The Dumpster, un progetto ideato dal newyorchese Golan Levin per il Whitney Museum di New York e la Tate di Londra. L'opera, per usare le parole del suo sottotitolo, vuole essere un ritratto delle rotture sentimentali descritte nei blog dagli adolescenti americani. Il visitatore visualizza un nugolo di bolle in movimento, e cliccando su una qualsiasi di queste può leggere un frammento di discorso amoroso, un pezzo di diario online che racconta di una separazione (collegato a simili storie avvenute nello stesso arco temporale). La mole di dati e lo sforzo di programmazione sottostante sono notevoli: The Dumpster raccoglie migliaia di storie d'amore descritte su internet.

Un'immagine dalla videoinstallazione Cyclone

CONVERSAZIONI TURBOLENTE - Molti di questi progetti aprono anche a una dimensione esterna, ambientale; mescolano web e fenomeni naturali o urbani. Un esempio significativo è Cyclone.soc, degli inglesi Gavin Baily e Tom Corby. Si tratta di un'interfaccia interattiva che unisce i dibattiti e le discussioni politiche e religiose registrate sul web con diverse tipologie di formazioni atmosferiche. Una sorta di trasposizione della virulenza e la dinamica delle conversazioni online in chiave di precipitazione, ciclone, cataclisma, per ricordare quanto le idee e le parole possano avere un impatto reale, e devastante proprio come un tornado, sul mondo. (guarda il video)

ARTE E AMBIENTE - Esistono poi contaminazioni più marcate tra web, scienza e tematiche ambientali. Come nel caso di Pigeon, un lavoro dell'americana Beatriz da Costa, che utilizza i colombi addomesticati degli abitanti di San Josè (California) per monitorare – attraverso appositi sensori e Gps – l'andamento dell'inquinamento atmosferico dell'area. Il lavoro dei piccioni viene segnato online su una mappa di Google. Si tratta, spiega l'autrice, di un rilevamento scientifico dal basso, ma anche di un progetto sociale che mescola la collaborazione degli uomini e quella degli animali. Infine, porta ancora più avanti il tema della raccolta di dati scientifici dal basso, sconfinando nel territorio del grid computing, lo Tsunami Harddisk Detector dell'austriaco Mark Stadler. Qui un software monitora le vibrazioni degli hard disk dei computer degli utenti, collegati con una rete peer-to-peer, e rileva eventuali anomalie prodotte dalle avvisaglie di terremoti sottomarini. L'operazione artistica si trasforma così in un sistema di salvataggio.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.


Accedi Ora
Accedi per seguire   
Seguaci 0