Accedi per seguire   
Seguaci 0
Min3rva

Arrivano I Gormiti

1 messaggio in questa discussione

Arrivano i Gormiti fonte

Diventa uno show la saga dei mostri (made in Italy) amati dai bambini

MILANO — I Gormiti, gli epici eroi nati dalla mente di Leandro Consumi e poi tradotti in nerboruti pupazzetti di plastica (in questa pagina, una galleria dei più famosi), hanno preso vita. Questa sorta di moderni soldatini, che rappresentano per i bambini di oggi quello che indiani e cowboy rappresentavano per chi era bambino quarant’anni fa, hanno scelto il teatro per presentarsi, per la prima volta, in carne, muscoli e ossa. Fino ad ora infatti, ad animarli era stata solo la fantasia dei bambini: non è mai esistita nessuna serie televisiva, nessun libro, nessun fumetto. E nell’era dell’alta tecnologia, forse stupisce un po’ che i più piccoli abbiano premiato così caldamente, facendolo diventare un fenomeno mondiale (un giro d’affari da 90 milioni di euro), proprio un gioco che lascia libera l’immaginazione.

In ogni caso, l’attesa per incontrare i loro paladini sul palco del Palasharp di Milano il 13 dicembre, data del debutto di «I Gormiti - Lo spettacolo» (fino al 16 e poi in tour in tutta Italia), è forte, come forte è anche il desiderio di conoscere qualche dettaglio in più sulla loro storia e su quella del mondo fantastico che popolano. Cercherà di soddisfare tanta curiosità Maurizio Colombi, regista anche di «Peter Pan - Il Musical », che dei Gormiti ha pensato di rappresentare anche la genesi. In scena, l’Isola di Gorm agli albori, con la natura, prepotente e rigogliosa, che domina su tutto.

Ci sono fantastiche creature che convivono in armonia insieme alle ninfe: quella della foresta, tra nebbie colorate e bolle di sapone, danza insieme a quella della terra e del mare mentre la ninfa dall’aria volteggia nel cielo. Madre Natura regna incontrastata e si compiace del suo operato ma poi, all’improvviso, le fiamme. Magor, il signore del Male, invidioso di tanta bellezza, getta sull’Isola il suo fuoco distruttore. Non ne resta che cenere. Addolorato, il Vecchio Saggio si abbandona così al pianto ma proprio le sue lacrime si rivelano fonte di vita: da loro infatti nascono i Gormiti, nuovi eroi e difensori della natura. Un gioco fatto di atmosfere fortemente evocative e di efficaci effetti speciali. Senza dubbio, cercare di essere all’altezza della fantasia dei bambini non è cosa facile, e il regista questo lo sa. Paura? «Un po’ di paura c’è», confessa mentre toglie dalla tasca due dei pupazzetti con cui inizia distrattamente a giocare, «forse ho proprio paura che lo spettacolo spaventi il pubblico. Speriamo che i bambini siano coraggiosi ».

Sì, perché i Gormiti sono a tutti gli effetti dei mostri, con corna, artigli e denti aguzzi. E con lo spettacolo, i bambini se li troveranno di fronte. «In realtà la preoccupazione non è tanto perché sono mostri, ma icone. Succede anche con Babbo Natale, icona buona per eccellenza, ma quando capita ai bimbi di "incontrarlo" il più delle volte ne rimangono impauriti». «Comunque sia, sono più che altro emozionato per aver accettato la sfida di inventare una sceneggiatura convincente per degli eroi certamente molto amati ma che finora non avevano una loro storia vera e propria». Mentre Colombi racconta, sul palco gli attori stanno ultimando le prove; alcuni ballerini ripassano una coreografia, delle ginnaste saltano dall’alto dei ponteggi e due acrobate si arrampicano a mani nude compiendo sorprendenti evoluzioni su due drappi che partono dal soffitto.

OAS_AD('Bottom1'); empty.gif La rappresentazione si fonde di fatto nella danza e nell’arte circense. «Io amo molto la contaminazione. Qui, oltre alla drammaturgia, al canto, al ballo si aggiungono anche le acrobazie del circo. Nel cast ci sono anche alcuni acrobati del Cirque du Soleil e degli Orfei. Esperti dei due circhi hanno inoltre curato diverse scene». Come quella, ad esempio, in cui tutti e 24 gli attori assaltano un vulcano in eruzione saltando da trampolini elastici. Un momento intenso, sottolineato dalle musiche di Giovanni Maria Lori. «Tutto è curato nel dettaglio anche per non stancare il pubblico adulto— precisa fiero il regista —. Lo stesso approccio degli attori non è stato certo meno sentito rispetto al solito. Solo fino a qualche settimana fa litigavano ancora per la scelta dei personaggi, mi dicevano "Io mi sento più Grandalbero che Kolossus", insomma, sono davvero coinvolti». A coronamento di tutto, il messaggio ecologista insito nella narrazione, ossia la natura che grida tra le fiamme quando «i cattivi» tentano di distruggerla ma poi nascono dei nuovi eroi pronti a battersi e a dare la vita per difenderla. È la classica lotta epica tra Bene e Male che però qui non potrà certo negare la gioia del lieto fine ad un pubblico magari sì un po’ spaventato dalle impetuose gesta, ma certamente ancora convinto che, alla fine, «i buoni» trionfano.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.


Accedi Ora
Accedi per seguire   
Seguaci 0