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Golden Globes Senza Festa, Tra I Vincitori Un Italiano

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A causa dello sciopero degli sceneggiatori l'evento è stato ridotto: niente star nè abiti da sera, solo giornalisti. Ad "Espiazione" di Joe Wright il premio per il miglior film drammatico LOS ANGELES

C’è anche un pò d’Italia nell’edizione 2008 dei Golden Globes, che si sono risolti in una asettica e veloce conferenza stampa, anzichè nella consueta e sontuosa cena di gala. Dario Marianelli ha vinto il Golden Globe per le migliori musiche originali nel film "Espiazione" di Joe Wright, che ha poi ottenuto anche il premio più importante, il Golden Globe per il miglior film drammatico.

Quarantaquattro anni, pisano, Marianelli ha all’attivo una trentina di colonne sonore e lo scorso anno era candidato agli Oscar per le musiche di "Orgoglio e Pregiudizio", film, anche questo, diretto da Joe Wright.

È stata questa una piccola, nazionale, consolazione in una serata altrimenti priva di brio a causa dello sciopero degli sceneggiatori che da due mesi sta minando la salute del cinema americano. Niente star, niente premi passati di mano in mano, niente ringraziamenti, niente tappeto rosso e celebrità in abito da sera. Solo una manciata di giornalisti televisivi, che si sono alternati sulla pedana per annunciare i vincitori. Pochi giorni fa, infatti, la cerimonia era stata annullata a causa della posizione dei membri della WGA, che si erano detti pronti ad organizzare picchetti per impedire alle star di raggiungere il Beverly Hilton Hotel, dove era prevista la cena di gala. Di qui la decisione di ridurre l’evento ad un semplice annuncio dei vincitori.

"Espiazione", piccolo film costato 30 milioni di dollari, ambientato durante la seconda guerra mondiale, ha battuto ben sei concorrenti. Per la prima volta quest’anno, infatti, nella categoria più importante concorrevano sette pellicole. Oltre ad ’Espiazionè, erano in corsa American Gangster di Ridley Scott, ’Il Petrolierè di Paul Thomas Anderson, ’Non è un paese per vecchì dei fratelli Coen, ’La promessa dell’assassinò di David Cronemberg, ’The Great Debaters’, che vede per la seconda volta Denzel Washington alla regia, e Michael Clayton, il dramma giudiziario di Tony Gilroy, protagonista George Clooney.

Nella categoria musical o commedie (i giornalisti dell’Hollywood Foreign Press Association raddoppiano il premio più importante per due categorie, drammi e commedie) il premio è andato al musical di Tim Burton "Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street", protagonista Johnny Depp che, cantando per la prima volta sullo schermo si è aggiudicato il globo d’oro per il migliore attore brillante, mentre il collega Daniel Day Lewis ha vinto fra gli attori drammatici interpretando un pioniere dell’estrazione del petrolio nella California del Diciannovesimo secolo.

Sul fronte femminile, Julie Christie, raccontando il dramma dell’Alzheimer in "Away From Her" è risultata la migliore attrice drammatica, mentre un’attrice francese, Marion Cotillard, vestendo i panni di Edith Piaf in ’La vie en rosè, si è aggiudicata la statuetta per la migliore attrice brillante.

L’interpretazione di un’altra leggenda della musica, Bob Dylan, è valsa il premio per la migliore attrice non protagonista a Cate Blanchett, che ha vinto nei panni di un uomo, mentre, sul fronte maschile, l’analogo premio è andato a Javier Bardem, secondo attore di lingua non inglese premiato dall’Hollywood Foreign Press. Vestendo i panni di uno psicopatico assassino in "Non è un paese per vecchi", Bardem era, insieme a Daniel Day Lewis, uno dei pochi favoriti di una strana competizione che ha perduto il sapore della festa.

"Non è un paese per vecchì ha vinto anche il globo d’oro alla migliore sceneggiatura non originale, mentre alla regia è stato premiato Julian Schnabel, autore del franco-americano ’Lo Scafandro e la farfalla", vincitore anche del premio per il miglior film straniero.

«È stata la fine di un incubo» ha commentato Jorge Camara, Presidente dell’Hollywood Foreign Press Association. Un’ora prima dell’inizio della conferenza stampa un gruppetto di lavoratori dello spettacolo ha manifestato davanti al Beverly Hilton chiedendo una ripresa delle trattative fra sceneggiatori e case di produzione.

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