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PiloZ

Linus Torvalds Chiede I Diritti Su Linux

8 messaggi in questa discussione

Il creatore di Linux difende l'omonimo marchio registrato: le aziende che lo utilizzano dovranno ottenere una licenza dal Linux Mark Institute, naturalmente a pagamento. Piovono le accuse di ipocrisia da parte della comunità open-source.

La controffensiva di Linus Torvalds per difendere i suoi diritti sul marchio Linux parte dalla lontana Australia: il capitolo locale del Linux Mark Institute, depositario del marchio, ha inoltrato una richiesta di pagamento a 90 aziende locali accusate di abusare del suddetto brand. Un rappresentante legale dello stesso Torvalds ha rotto il silenzio per rivelare che l'operazione è su larga scala.

I soldi verranno utilizzati, secondo le fonti ufficiali, unicamente per coprire le spese amministrative che permettono al Linux Mark Institute, fondato nel 2000, di rispettare le normative statunitensi sul trademark. Il colpo di coda del Linux Mark Institute (LMI), perfettamente legittimo, ha scatenato una pioggia d'accuse da parte della comunità open source, ma Linus Torvalds si è prontamente difeso sostenendo che "non ci guadagno nemmeno un centesimo dai proventi del trademark: tutti i soldi vengono spesi in avvocati".

Il LMI è un'associazione non profit fondata nel 2000, con sede negli USA: il suo compito è di tutelare i diritti di Torvalds sul marchio Linux, nome con cui il celebre sviluppatore finlandese battezzò, nel lontano 1991, l'embrione di quel kernel che oggi si trova alla base di moltissimi sistemi operativi open source (le cosiddette "distribuzioni di Linux").

"La legge sul trademark richiede che questo venga effettivamente protetto ed utilizzato", ha puntualizzato Torvalds. "Le lettere inviate alle aziende sono semplici sollecitazioni, perché è giusto difendere e ricordare agli altri i propri marchi registrati".

Le norme del LMI non sono tuttavia così esigenti: qualsiasi azienda che utilizza o include la dicitura Linux nei propri servizi o prodotti dovrà spendere una cifra che oscilla tra i 200 e i 5.000 dollari per "essere in regola". Torvalds è stato comunque tacciato di "speculazione indebita sul marchio" - in parole povere, di tradire i pilastri fondamentali dello stesso modello d'informatica aperta.

In un'intervista condotta da News.com, l'attivista europeo Florian Mueller, fondatore della campagna contro i brevetti sul software, difende Torvalds: "Il copyright ed il trademark, a differenza dei brevetti, sono a beneficio di chi crea prodotti - a differenza dei brevetti, che proteggono cartelli economici e combattono l'innovazione".

Torvalds ha recentemente risposto alle critiche in questo post, dove spiega, fra le altre cose, perché la nota rivista LinuxJournal non dovrà mai pagare un centesimo per l'utilizzo del marchio Linux.

Fonte

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Completamente d'accordo con Linus.

"Debian" "RedHat" ecc.. non sono già nomi registrati?

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Completamente d'accordo con Linus.

"Debian" "RedHat" ecc.. non sono già nomi registrati?

80650[/snapback]

d'accordo anche io, beh certo che saranno marchi registrati :)

stessa notizia da un'altra fonte: LINK

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<snip> beh certo che saranno marchi registrati  :)

<snip>

80793[/snapback]

Era una domanda retorica. :P

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E' un po' come se Stallman andasse a lavorare alla BSA... :giu:

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scusa Rob :)

non sono d'accordo: se l'obiettivo di Torvalds è impedire che qualche furbone faccia un uso improprio del marchio, ha fatto bene. :P

d'altronde Torvalds sono anni che collabora con la Transmeta, di cui Microsoft detiene una quota, eppure ha continuato a seguire Gnu/Linux in maniera eccellente.

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d'altronde Torvalds sono anni che collabora con la Transmeta, di cui Microsoft detiene una quota, eppure ha continuato a seguire Gnu/Linux in maniera eccellente.

84143[/snapback]

Linus si è licenziato e ora lavora al OSDL a tempo pieno sul kernel. Transmeta si è ritirata dal mercato di CPU ed è stata acquistata da sony.

ciao (B)

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Transmeta si è ritirata dal mercato

84168[/snapback]

infatti avevo sentito poco tempo fa che la società navigava in cattive acque, ma non sapevo di questo.

mi spiace per Torvalds, che comunque non rimarrà mai disoccupato! :)

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