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Contratto In Scadenza, Anche I Rolling Stones Lasciano La Emi?

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Contratto in scadenza, anche i Rolling Stones lasciano la EMI?

Come Sir Paul McCartney e i Radiohead, Mick Jagger e compagni potrebbero decidere di cambiare aria quando scadrà il loro contratto da 28 milioni di dollari con la EMI/Virgin (nel mese di maggio, secondo il Times). Il loro prossimo disco, la colonna sonora del film di Martin Scorsese “Shine a light”, esce per Universal in virtù di un accordo valido per un solo album. Ma secondo alcune fonti potrebbe anticipare un cambio di rotta da parte degli Stones, accasatisi alla Virgin nel 1991, un anno prima cioè che Richard Branson vendesse l’etichetta alla EMI.

Il contratto con la major inglese copre tutta la produzione del gruppo dal 1971 ad oggi su etichetta Rolling Stones Records (e di cui il gruppo detiene la proprietà), con album come “Sticky fingers”, “Exile on main street”, “Goat’s head soup”, “It’s only rock&roll”, “Black & blue”, “Some girls”, “Tattoo you”, “Steel wheels”, “Voodoo lounge”, “Bridges to Babylon” e l’ultimo “A bigger bang”. Tra le possibili destinazioni del catalogo e della band, se deciderà di non rinnovare il contratto con la EMI, si fanno strada due opzioni principali: la stessa Universal, che detiene i diritti sulla produzione precedente del gruppo (quella relativa al periodo 1964-1970, pubblicata originariamente su etichetta Decca) oppure Live Nation, smaniosa di arruolare altre superstar dopo l’ingaggio principesco di Madonna (vedi News); di questa eventualità parla ad esempio il quotidiano New York Post.

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Rolling Stones, EMI replica ai 'rumours': 'Sono un nostro gruppo'

Fino a prova contraria (e a scadenza di contratto), i Rolling Stones restano alla EMI. Così replica un portavoce della major inglese all’Associated Press, in merito alle voci che vorrebbero il gruppo di Mick Jagger e Keith Richards in procinto di passare a un’altra casa discografica, probabilmente la Universal, una volta estinto il loro accordo quinquennale con la società oggi controllata da Terra Firma.

L’ipotesi ha preso corpo dopo l’annuncio, da parte degli stessi Stones, che la colonna sonora del docu-film di Martin Scorsese “Shine a light” sarà pubblicato dalla Universal (vedi News). Ma Andrew Dowler, portavoce della EMI, respinge le illazioni: “Si è sempre saputo che sarebbe stata Universal Music a pubblicare la colonna sonora, dal momento che il film è prodotto dalla sua affiliata Universal Pictures. Ma anche se loro fanno intendere che si tratti di una cosa più ampia, in realtà la cosa finisce lì, e il nostro rapporto con la band non ne viene condizionato. I Rolling Stones sono un gruppo della EMI”.

Resta il fatto che, nel suddetto comunicato, la band si dichiara "eccitata dalla prospettiva di questa nuova collaborazione professionale". E chi vuole leggere tra le righe.

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Altre voci: Rolling Stones via dalla EMI

Dello scorso 17 gennaio le voci secondo le quali i Rolling Stones potrebbero decidere di cambiare aria quando scadrà il loro contratto da 28 milioni di dollari con la EMI/Virgin, cioè tra pochi mesi. Il giorno seguente la smentita. “Fino a prova contraria (e a scadenza di contratto), i Rolling Stones restano alla EMI”: così la replica ai “rumours” di mercato da parte di un portavoce della major britannica. E’ ora l’Independent On Sunday, edizione domenicale del britannico Independent, a tornare alla carica. Il domenicale riferisce che Sir Mick, Keith, Ronnie e Charlie starebbero “considerando altre opzioni” per il momento in cui, nel prossimo maggio, il loro contratto sarà giunto al termine; inoltre la notizia del possibile abbandono sarebbe “un altro colpo” per Guy Hands, il capo di Terra Firma, l’azienda che la scorsa estate ha comprato la EMI, perché la label ha istituito al suo interno un team interamente dedicato all’esplorazione di nuove modalità per sfruttare al massimo il lavoro degli Stones. L’Independent On Sunday, nell’articolo, che certamente risulterà indigesto ad Hands, infine prospetta un’altra futura tegola sul capo del manager: tra i prossimi a voler abbandonare la nave ci sarebbe pure Kylie Minogue.

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