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Design, La Magnifica Ossessione

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TORINO

A 16 anni, in un mercatino del Cairo, ha comprato i suoi primi oggetti: una gigantesca caffettiera dell'esercito turco, una sciabola ottomana e un voluminoso pouf di cuoio. Erano i primi sintomi di quella che per Alexander von Vegesack sarebbe diventata una meravigliosa ossessione. Un collezionismo a tutto campo in cui avrebbero trovato posto mobili e recipienti, scatole orientali e lampade d'acciaio, selle da cavallo e monili, motociclette e orologi, qualche volta firmati dai più importanti designer, da Alvar Aalto fino a Ron Arad, altre volte espressione di un'anonima, ma affascinante, tradizione popolare, come nel caso dei kimono giapponesi o delle amache colombiane. Più di 300 oggetti di questa variegata e suggestiva raccolta sono in mostra da giovedì alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli (catalogo Electa). Si tratta del terzo appuntamento delle iniziative, ideate da Ginevra Elkann, che intendono indagare il tema affascinante e ricco di elementi sorprendenti del collezionismo privato. Dopo le porcellane napoletane e l'arte africana contemporanea, tocca adesso al design. Complice in questo viaggio attraverso gli oggetti di uso quotidiano di periodi e paesi diversi e lontani è la figura di Von Vegesack, nato a Jena da una famiglia originaria del Baltico nel 1945, una vita passata a girare il mondo. E a comprare. Fidandosi solo del suo occhio e di quello che Kandinsky potrebbe chiamare il «principio della necessità interiore».

Il ragazzino del bazar egiziano nel frattempo di strada ne ha fatta parecchia, fino ad aprire il Vitra Design Museum di Weil am Rhein in Germania e a realizzare il grande progetto immerso nella natura del Domaine de Boisbuchet nel Sud della Francia, dove nel Centre International de Recherche et Education Culturelle et Agricole i più importanti designer del mondo si incontrano, discutono e lavorano con gli studenti come fossero in un Bauhaus dei nostri giorni. Entrambi gli sforzi lo hanno condotto a onorificenze come quella di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres in Francia e Croce al Merito della Repubblica Federale di Germania.

La collezione si presenta come una Wunderkammer, una stanza delle meraviglie in cui convivono, in una ricostruita armonia, diversi mondi e culture. Le sedie, per esempio, sono molte e di tutti i tipi. C'è l'elegante Thonet, dal legno che si curva dolcemente a creare disegni e volute, ma anche quella di carta di Tokujin Yoshioka, l'anonima seggiola pieghevole di legno datata 1939 accanto a quella da bambino di Charles e Ray Eames, oppure la chaise-longue di Le Corbusier, un classico. Sembra che tutto sia nato proprio da alcune poltrone di Thonet che Von Vegesack acquista al mercato delle pulci negli Anni Settanta per arredare un teatro che aveva deciso di mettere su ad Amburgo. Quelle creazioni lo conquistano, come, successivamente, i mobili di acciaio tubolare che comincia ad accumulare con passione.

Il lato singolare è proprio il fatto che ogni oggetto entrato a far parte di questo grande scrigno di bellezza e originalità ha origine in un episodio della sua vicenda personale. Come scrive il curatore della mostra Mathias Schwartz-Clauss, «la collezione di Von Vegesack, che lui chiama il suo “strumento”, ha una storia affascinante in relazione alla storia del collezionista». Così non bisogna meravigliarsi di trovare tra tutti questi oggetti anche alcune selle da cavallo: Von Vegesack ha girato l'Andalusia montandole e per un periodo, tra le tante attività, ha anche organizzato escursioni per turisti in Spagna. Rigorosamente equestri. E gli abiti, le stoffe, i tessuti scelti a spasso per i continenti rimandano al suo primo lavoro, la galleria «Vanity» a Parigi che proponeva vestiti usati.

Accanto al pezzo di grande valore, al funzionalismo più avanzato di designer contemporanei come Ron Arad e Fernardo e Humberto Campana, ci sono souvenir di viaggio, giocattoli, strumenti, ciotole, ombrellini di bambù, sandali infradito, stoffe messicane, macchine per scrivere. Curioso e insaziabile cacciatore di sorprese, Von Vegesack racconta così la sua avventura nel mondo. Che sembra proprio lo stia divertendo.

SCOPRIRE IL DESIGN

LA COLLEZIONE VON VEGESACK

TORINO, PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI, FINO AL 6 LUGLIO pixel.gif FOTO Alcuni oggetti di design

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