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Italia

219 messaggi in questa discussione

Inviato (modificato)

quello scorcio in effetti è davvero spettacolare e pensandoci.. una bella torre decadente su uno di quei promontori ci starebbe prefettamente :)

Comunque, eccomi di ritorno dopo una "passeggiata" a Roma assolutamente non programmata.. del paesaggio molto bello visto in treno passando ai piedi delle varie alture tra la provincia di Caserta e Frosinone non ho foto.. però su panoramio ho recuperato qualcosa, almeno di Cassino (Fr)

L'edificio in alto è l'Abbazia di Montecassino, sede di monaci benedettini, che nonostante sia stata oggetto di un massiccio bombardamento durante la II guerra mondiale perchè sospettata di essere base delle foze tedesche, è stata perfettamente ricostruita mirando al riprisitno del suo aspetto originale... ehm.. sembra che lo stesso non si possa dire della Rocca Janula, costruzione in basso

3434223.jpg

Modificato da Raskolnikov

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Credo che in questo caso si sia preferito il più forte.. cioè Montecassino. Avrebbe rovinato la visuale.. sai che se non avessi letto il post non avrei notato il rudere?

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Vero; e poi ai nostri giorni la rocca ha anche perso la funzione protettiva per cui era stata costruita, il monastero invece non smettera' mai di funzionare... (argh.. scrivo da un altro pc e sulla tastiera non ci sono lettere accentate! :P )

rocca janula, da altra visuale

144537.jpg

cosi' sembra meno sfondata :)

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Tutto giusto: la stessa Ravenna e Cesenatico si sono abbassate a causa dei bradisismi.

Hai visitato anche il castello di Mesola per caso? Interessanti sono anche le cosiddette Chiaviche (Napoletani non ridete.. ), cioè le opere che servivano alla bonifica. Bella la chiavica di torre Abate. Non servivano allo scarico fognario, ma bensì alla bonifica dell'area del delta del Po. Il cordone dunoso delle Paleodune si trova addirittura in località Massenzatica, decisamente nell'entroterra. In pratica è la nostra Olanda: alcuni paesi si trovano anche sotto al livello del mare (tipo Massa Fiscaglia)

A Bosco Mesola sono andato una volta a fare volantinaggio con un amico.. così..

Ci siamo andati vicini, ma non l'abbiamo visitata. E' stata un escursione di un giorno partendo da Milano (4/5 ore di Pulmann). Abbiamo però visitato l'Abbazia di Pomposa, veramente molto bella ed interessante, anche se io l'ho vista solo dall'esterno avendo con me il nipotino di 4 anni al quale gli affreschi non interessavano molto ... ma interessavano i gatti nel giardino !!!

Ho le foto ma le posterò più avanti quando e se riuscirò a sitemare il mio PC fisso !!!

Comunque leggo sempre con molto interesse le vostre dissertazioni sullo stato dei castelli !!

Quando vedo una delle vostre foto mi dico "ci devo andare assolutamente" ma penso che dovrei vivere circa 200 anni per riuscire a fare tutto !!!

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In effetti ho postato (e posterò) un numero tendente ad infinito di ruderi il cui stato di conservazione non passa inosservato (ahahah.. Lisander ha fatto l'abbonamento all'Adda e io ai castelli in rovina :))

Beh, dai.. per una volta cambio argomento inserendo un paio di immagini di un pacifico monte ... ehm...

immag33be6.th.jpg

immag01kn8.th.jpg

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@ NonnoRiccardo: che cos'ha il tuo pc? Di nuovo lo stramaledetto alimentatore?

@Raskolnikov: sembra sì meno devastata la rocca.. sembra il tir di abatantuono in eccezziunale veramente: da una parte "Splentito splentente" dall'altra parte "tütt scasàa" (tutto rotto.. nonnoriccardo, l'è giüst? Non lo so scrivere il dialetto)

Eh, beh.. l'abbonamento all'Adda.. dalla sorgente alla foce (quella mi manca).

Altra cascata tanto per gradire: quest'acqua va nel Ticino.

L'ho già citata altre volte, ma non so se ho già mostrato delle foto. Le mie (già messe via negli scatoloni) guardacaso sono a cascata chiusa.. infatti su due volte che sono andato la prima è stata una mezza delusione: ghiaccio, strada interrotta e niente cascata.

Cascata del Toce "La Frua", Val Formazza (VB)

Vi do il link di Panoramio che così se volete vedere la foto 3000x2000 (circa) ci cliccate sopra e basta..

http://www.panoramio.com/photo/539924

Queste invece sono immagini riguardanti le cascate più famose del Bolognese: le "Cascate del Dardagna", affluente del Leo, uno dei due rami sorgentizi del fiume Panaro (quello che passa da Vignola). Anticamente il Dardagna, sempre ricco d'acqua anche d'estate, era parzialmente deviato e tramite un canale scavato a mezzacosta, alimentava il Silla e quindi il fiume Reno, in modo tale da permettere ai bolognesi l'uso della rete di canali navigabili anhe in estate. Il Dardagna, come detto prima, appartiene al bacino del Panaro e quindi era territorio dei modenesi.. comodo rubare l'acqua al nemico alla fonte..

Le cascate comprendono 7 salti di altezza variabile tra i 15 e i 30 metri.

http://www.panoramio.com/photos/original/6777473.jpg

http://www.comune.pisa.it/wwfpisa/Trekking...04/138_3832.JPG

http://www.crinale.it/public/uploaded/2006...le%20(Bo)_3.JPG

Aggiungo altre cose evitando di proseguire con il 3D.. diciamo "Pagina 2"

Ponti

Dopo aver mostrato le foto del Ponte Gobbo sul Trebbia, vi posto alcuni link a immagini di ponti medievali e non, simili per la struttura a schiena d'asino, tipici dell'appennino, ma anche no..

PONTE DELLA FOLA (Pievepelago - Modena) http://www.animoweb.it/immagini_lineeguida...te_fola_big.jpg

Situato sul torrente Scoltenna (principale ramo sorgentizio del Panaro.. comunque è un torrente piuttosto importante) a Pievepelago nelle vicinanze della stazione sciistica dell'Abetone. E' un ponte risalente al 1028 con un'insolita doppia arcata a schiena d'asino. Nei dintorni è possibile visitare anche il Lago del Santo (se avete la macchina che va in salita, altrimenti arrivate con il radiatore che protesta) che è uno dei pochi bacini naturali emiliani.. non è enorme, ma è caratteristico. Purtroppo le foto del lago non le ho mai fatte sviluppare e il rullino avrà ormai 5 anni.. Interessante è anche la storia della cosiddetta "Strada del Duca" o "Via Foce di Giovo" che è un'arteria costruita all'epoca del congresso di Vienna: inaugurata in pompa magna, venne in seguito abbandonata al destino di strada secondaria a causa della scarsa praticabilità soprattutto d'inverno (dovrebbe essere il valico carrozzabile toscoemiliano più alto, forse..) e la concorrenza di passaggi appenninici più facili aperti in seguito e che costituiscono gli attuali valichi stradali. Comunque l'ambiente ne ha tratto vantaggio: ho percorso solo poche centinaia di metri a piedi, apprezzando sia la solidità della strada, che l'ambiente .. peccato non avere avuto una MTB per raggiungere velocemente la Garfagnana, magari visitando anche la riserva naturale dell'Orrido di Botri (su autorizzazione).

http://www.orridodibotri.com/

PONTE ALIDOSI (Castel del Rio - Bologna) http://www.ilmangione.it/magazine/immagini/851_5.jpg

Situato sul torrente Santerno nell'alto Imolese, il ponte Alidosi è una struttura costruita nel 1500 (da non considerarsi medievalie quindi, ma per poco) caratterizzata dall'avere un unico arco di 42m e una serie di stanze (mi sembra 4) al suo interno, utilizzate come prigione, ricovero per guardie addette alla riscossione di tributi etc. E carrozzabile ancora oggi a senso unico alternato.

PONTE di SAN DONATO (Modigliana - Ravenna?? :P Noooo! Forlì-Cesena.. perchè penso sempre che sia in provincia di ravenna.. anche il sito è modigliana.fc.it.. ma porca..) http://www.comune.modigliana.fc.it/workO/p...-bimg-ponte.jpg

Fu costruito nel secolo XVIII sul luogo di un precedente ponte sul torrente Marzeno (credo): interessante anche qui la classica forma a schiena d'asino della campata principale. Anche qui vi do il link di panoramio per la foto se volete la risoluzione 3000x2000 circa..

http://www.panoramio.com/photos/original/2206623.jpg

PONTE DELLA MADDALENA o PONTE DEL DIAVOLO (Borgo a Mozzano - Lucca)

Vi sono molte immagini on-line e sinceramente poche rendono giustizia a questo insolito ponte medievale che scavalca il fiume Serchio. Se vi interessa vedete un po' voi. Ci sono passato in treno e me lo sono visto di sfuggita sulla destra. Il ponte è una costruzione risalente al mediovevo di sicuro (1400?), in seguito rimaneggiato per danni derivanti da una piena (un classico) del 1836 e modificato in parte nel 1900 per fare spazio alla ferrovia. Ha una leggenda simile al ponte Gobbo del Trebbia. Nel caso di quest'ultimo la vittima offerta in sacrificio al diavolo fu un orso, nel caso del ponte sul Serchio un maiale. Entrambi quindi hanno il nomignolo generico di Ponte del Diavolo. Vorrei sapere a questo punto se il vecchio Ponte del Diavolo sul fiume Adda (piccola divagazione, ma vi assicuro che.. ahia.. sì, sì è piccola..), proprio a pochi passi dall'attuale fronte della frana del luglio 1987, aveva una storia simile. Di sicuro ce n'è un altro in Piemonte http://www.piemondo.it/cultura/images/vl_c...lanzo_foto6.jpg che viene chiamato Ponte del Diavolo (o Ponte del Roch) in cui la vittima scarificale fu un vitello. In tutte il fattore comune è "il Diavolo che costruisce il ponte in una sola notte"

Spero sia interessante tutto ciò.. :)

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Che belle le cascate!!! :)

Dopo aver mostrato le foto del Ponte Gobbo sul Trebbia, vi posto alcuni link a immagini di ponti medievali, simili per la struttura a schiena d'asino.

ehm... forse ti sei dimenticato qualcosa.. :P:P

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Lo stavo modificando.. prima avevo fatto modifica rapida, ma poi per comodità ho continuato con modifica completa ed il titolo era già scritto..

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Ti avevo visto non in linea e pensavo avessi avuto qualche problema di connessione come già di recente avvenne :)

Conoscevo una storia simile a quella dei ponti, relativa però ai resti di un acquedotto medievale a Salerno.. gli Archi del Diavolo, per l'appunto.. uhm, ma non ricordo granchè. Però, sempre in tema satanico, ho notizie delle Ciampate del diavolo (ciampate = impronte) nel comune di Tora e Piccilli, ovvero impronte di ominidi di 350000 anni fa attribuite ad una passeggiata del diavolo sulla lava..

il comune in questione si trova nei pressi del vulcano spento di Roccamonfina (CE); per maggiori info inserisco il link di wikipedia non essendo lungo l'articolo

ciampate!

più un'altra immagine più chiara delle impronte demoniache...

Neanderthal.jpg

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Rieccomi in piena efficienza (si fa per dire ....)

Il PC finalmente è a posto

Come promesso vi propongo subito una foto dll'Abbazia di Pomposa.

L'abbazia di Pomposa, composta da chiesa, campanile, alcune stanze del Convento, il Palazzo della Ragione, non rappresenta altro che una parte di un monastero che era nel medioevo grande e potente. Gli storici fanno risalire l'origine dell'insediamento dei monaci a Pomposa al VI - VII sec, quando il luogo salubre e boscoso, racchiuso tra il mare, il Po di Volano e il Po di Goro, era un'isola che favoriva meditazione e lavoro: le regole principali dell'ordine Benedettino.

La prima metà dell'XI sec.,per l'abbaziato di S. Guido degli Strambiati (1008 - 1046) segna il periodo di massimo splendore del monastero pomposiano, frequentato da illustri personaggi della storia del tempo. Nello stesso periodo, fu monaco Guido d'Arezzo al quale si deve "l'invenzione" della scrittura musicale ancora oggi in uso basata sull'esacordo.

2520845415_b72f17637d.jpg

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Per un po' praticamente ero di casa a Pomposa. la prima volta che ci sono stato comunque sono stato piacevolmente sorpreso, non come alcuni miei parenti che hanno detto "L'è minga 'sta gran roba: quater sass.."

Per visitare meglio la città bizantina che mi ospita (insomma più o meno) potrebbe essere veramente utile questo link.

http://www.medioevo.org/artemedievale/Page...na/Ravenna.html

Questo sito l'ho scoperto da pochissimo (pochi minuti fa) e penso lo visiterò attentamente in futuro.

"Visitando" S. Vitale potete accorgervi nella foto dell'abside quanto sia difficile ottenere un discreto risultato a causa della luce che vi penetra dalle finestre. Nonostante ciò l'interno è discretamente buio. Al contrario S. Apollinare in classe con le sue numerose finestre, ha un luminoso interno (forse anche troppo).. una via di mezzo forse sarebbe meglio :)

@raskolnikov: allora esistevano già antenati di Giucas Casella.. scherzo, comunque non dev'essere stato molto carino procedere su una fanghiglia ardente.. va bene i calli, ma penso che non abbiano provato una bella sensazione.. scommettiamo che a pochi passi c'era la grotta di "Anselmo il podologo?"

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In effetti ho postato (e posterò) un numero tendente ad infinito di ruderi il cui stato di conservazione non passa inosservato (ahahah.. Lisander ha fatto l'abbonamento all'Adda e io ai castelli in rovina :) )

Beh, dai.. per una volta cambio argomento inserendo un paio di immagini di un pacifico monte ... ehm...

immag33be6.th.jpg

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una curiosità, ma è la stazione di falciano?

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@mickele: mi ero allontanata da pochi minuti dalla stazione di Napoli. Mi ero dimenticata di specificare qual è il pacifico monte immortalato :P beh, ora è chiaro

@raskolnikov: allora esistevano già antenati di Giucas Casella.. scherzo, comunque non dev'essere stato molto carino procedere su una fanghiglia ardente.. va bene i calli, ma penso che non abbiano provato una bella sensazione.. scommettiamo che a pochi passi c'era la grotta di "Anselmo il podologo?"

ahahaahh.. o un bel Centro Grandi Ustionati :)

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Inviato (modificato)

Per un po' praticamente ero di casa a Pomposa. la prima volta che ci sono stato comunque sono stato piacevolmente sorpreso, non come alcuni miei parenti che hanno detto "L'è minga 'sta gran roba: quater sass.."

Suppongo allora che consosci la storia delle note musicali che quì tui ripropongo

Il testo dell'Inno di San Giovanni è inciso su una pietra (credo) nell'Abbazia di Pomposa

******

Guido d'Arezzo per insegnare ai suoi allievi ad intonare correttamente le sei note che si usavano allora prese un inno gregoriano conosciuto da tutti, l'inno a San Giovanni, e notando che la prima sillaba di ogni verso era cantata su una nota differente e che tutte insieme formavano una scala

Il testo dell'inno di San Giovanni

UT(*) queant laxis

REsonare fibris

MIra gestorum

FAmuli tuorum

SOLve polluti

LAbii reatum

Sante Joanne (**)

(*) nel 1600 la sillaba UT venne sostituita dal DO. La sostituzione di ut con do più facile da pronunciare, soprattutto nel solfeggio fu proposta dall'erudito G.B.Doni nella prima metà del secolo XVII. Do è la sillaba iniziale del suo cognome.

(**) manca il SI che all'epoca non veniva utilizzato. Il si nacque dall'avvicinamento delle due lettere iniziali di Sancte Johannes, il verso adonio che conclude la prima strofa dell'inno di San Giovanni. L'adozione del si fu proposta da Ludovico Zacconi nella Prattica di Musica (1522).

*************************

Modificato da nonnoriccardo

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E sì che la conosco. E sapevo che la nota DO era l'iniziale di Dominus.. boh.. certo che sta in piedi anche l'altra tesi.. "perchè Do?" "Di cognome faccio Doni" eh.. sbrigativo.. potevano chiamarlo DON oppure il SOL potevano chiamarlo SO. Non vorrei sparare una cavolata, ma mi sembra che i francesi chiamino il DO ancora UT.

Quello che non capisco è perchè i latini (e dunque anche noi) abbiano voluto utilizzare una notazione così diversa: già in origine esisteva una notazione precedente poi ripresa dagli anglosassoni in cui si parte dal LA (A, B, C, D, E, F, G).

Se il monaco ha dovuto usare un metodo diverso evidentemente gli italiani erano più zucconi o più stonati.. più semplicemente il monaco un genio degli acronimi?

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Questo sito l'ho scoperto da pochissimo (pochi minuti fa) e penso lo visiterò attentamente in futuro.

"Visitando" S. Vitale potete accorgervi nella foto dell'abside quanto sia difficile ottenere un discreto risultato a causa della luce che vi penetra dalle finestre. Nonostante ciò l'interno è discretamente buio. Al contrario S. Apollinare in classe con le sue numerose finestre, ha un luminoso interno (forse anche troppo).. una via di mezzo forse sarebbe meglio :)

Non riesco a entrare nel sito che hai postato.

Il risultato delle foto dipende da come si fanno !!!

Sto scherzando, ma posto alcune foto di San Vitale: abside, parete ed archi.

Le foto sono fatte rigorosamente senza flash (proibito all'interno) ma con l'uso di un piccolissimo cavalletto che consente di appoggiarsi su qualsiasi superficie anche verticale (colonne)

2531134600_f1928c0ab1.jpg

2531133852_f4fd986f9f.jpg

2530316299_141a81c1fd.jpg

Lascio a voi giudicare la fantastica armonia di questi mosaici

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Quello che non capisco è perchè i latini (e dunque anche noi) abbiano voluto utilizzare una notazione così diversa: già in origine esisteva una notazione precedente poi ripresa dagli anglosassoni in cui si parte dal LA (A, B, C, D, E, F, G).

Se il monaco ha dovuto usare un metodo diverso evidentemente gli italiani erano più zucconi o più stonati.. più semplicemente il monaco un genio degli acronimi?

Credo che tutte le ipotesi siano valide però penso che il motivo che ha indotto Guido d'Arezzo ad adottare quel metodo sia nella frase:

"notando che la prima sillaba di ogni verso era cantata su una nota differente"

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Inviato (modificato)

Per il 3Dd. ITALIA MUSICALE :P ,alla citazione di nonnoriccardo aggiungo anche questa considerazione

Secondo me ha abbandonato la notazione alfabetica perchè fondamentalmente per lo scopo prefissato dal monaco non serviva mantenerla. Fondamentalmente esisteva solo il nome delle note e qualche spartano segno a mo' di vaga indicazione sull'andamento del brano.. <br>visto che già si trovava a stravolgere, o anzi praticamente a creare ex novo le convenzioni nella musica, tanto valeva rendere anche più immediato l'apprendimento della giusta intonazione, associando i 6 suoni ad un inno strafamoso, da parte di tutti tra l'altro; dal punto di vista didattico è stato geniale. Poi nel canto gregoriano l'uso di abcdefg neanche credo venisse adottato chissà quanto... almeno credo...immagino che imparassero il testo e che poi qualcuno indicasse loro come doveva essere cantato, e non che imparassero la melodia cantando l'alfabeto (... mi immagino la scena tipica di monaci in una chiesa&co semibuia che cantano tutti assieme (in modo gregoriano!) l'alfabeto... ahahah, sarebbe stupendo!), e quindi imparare un nuovo nome disimparando il vecchio non sarebbe stato nemmeno arduo, anzi..

In più, considerazione prettamente personale, credo che Guido D'Arezzo non fosse nemmeno così fissato sul nome esatto da dare alle note: se non ricordo male, per solfeggiare brani che avessero estensione superiore a do-la, usava un metodo che comportava il chiamare tutte le note tra cui ci fosse differenza di un semitono, mi-fa : cioè i suoni corrispondenti ad es. a sol-la-si-do erano letti come do-re-mi-fa in modo che il cantore di turno poteva capire istantaneamente che tra si e do bisognava fare un semitono come quello compreso tra mi e fa imparato con l'inno. Era solo per l'immediatezza dell'apprendimento.

Con tutto ciò intendo dire che forse ha preferito non badare all'aspetto conservativo, essendo la tradizione non esageratamente radicata, secondo la regola: "come le chiami le chiami,  basta che impari ad intonare un brano nella maniera più rapida possibile"

... :) ...o forse davvero i monaci erano particolarmente zucconi??i!! :P:P:P

Modificato da Raskolnikov

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@nonnoriccardo: aaaaaah.. c'era il trucchetto del cavalletto..

Per il link ho provato a cliccare e sembra andare bene. in alternativa cerca la chiesa di S. Giovanni Evangelista a Ravenna su wikipedia e clicca sul link indicato per i collegamenti esterni. Risalendo poi all'homepage ci si ritrova in un sito in parte ancora in allestimento relativo all'arte medievale dei principali siti di interesse (come Agliate a Carate Brianza %3b%29.gif).

(... mi immagino la scena tipica di monaci in una chiesa&co semibuia che cantano tutti assieme (in modo gregoriano!) l'alfabeto... ahahah, sarebbe stupendo!)

Vorrei sapere che cos'è una "Chiesa&co".. forse una chiesa dotata di un impianto di amplificazione particolarmente potente?

@nonnoriccardo pt.2: cos'hai visto oltre al complesso S. Vitale/Galla Placidia a Ravenna?

Anche alcune guide turistiche concordano sul fatto che la luce che penetra dalle finestre di S. Vitale crea degli effetti strani (per le mie foto sono solo disturbi.. :) .. mi comprerò un cavalletto e via di otturatore aperto 8 secondi.. ). Se non ricordo male, in origine tutta la basilica era rivestita a mosaico: se fosse così, la luce riflessa dalla "moltitudine di tessere lucenti in pasta vitrea (forse.. sinceramente non lo so di che materiale siano composte)" avrebbe senz'altro giovato all'illuminazione.

Curioso inoltre che se non ci fossero delle piccole idrovore il piano calpestabile sarebbe allagato, nonostante il rialzo del pavimento, in quanto la falda è più alta. Per esempio nella parte più antica della basilica di S. Francesco nuotano i pesci rossi in 150 cm d'acqua (il piano strada è sprofondato per più di 3 m a causa della subsidenza nel corso dei secoli). In pratica è sprofondato tutto, dai pochi centimetri del Mausoleo di Galla Placidia, fino ai 3.5 m della chiesa di S. Francesco, la chiesa dei funerali di Dante..

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Vorrei sapere che cos'è una "Chiesa&co".. forse una chiesa dotata di un impianto di amplificazione particolarmente potente?

nelle mie inentizioni voleva essere un "Chiesa & Co.", volendo raggruppare in un solo termine tutti i posti in cui cantavano, però non so bene cosa ho combinato per fare uscire quel "&" e altre cose strane qua e là nel post.. :)

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@nonnoriccardo pt.2: cos'hai visto oltre al complesso S. Vitale/Galla Placidia a Ravenna?

Si tratta di un giro fatto nel 2002.

Per primo abbiamo visitato la località Russi (vedi le foto postate più sopra) dove risiede un fantastico sito archeologico romano. Tale sito è circondato da fondi coltivati di proprietà privata, sotto i quali ci sartebbero altre cose interessanti, ma i proprietari non concedono il permesso.

Poi Ravenna dove oltre a S.Vitale e Galla Placidia, abbiamo visitato Apollinare Nuovo e Apollinare in Classe di cui allego qualche foto.

2530349439_da2431c652.jpg

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Non mi soffermo molto sulle descrizioni perchè Lisander può sicuramente scatenarsi con maggiore competenza !!!

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@nonnoriccardo pt.2: cos'hai visto oltre al complesso S. Vitale/Galla Placidia a Ravenna?

Si tratta di un giro fatto nel 2002.

Per primo abbiamo visitato la località Russi (vedi le foto postate più sopra) dove risiede un fantastico sito archeologico romano. Tale sito è circondato da fondi coltivati di proprietà privata, sotto i quali ci sartebbero altre cose interessanti, ma i proprietari non concedono il permesso.

Poi Ravenna dove oltre a S.Vitale e Galla Placidia, abbiamo visitato Apollinare Nuovo e Apollinare in Classe di cui allego qualche foto.

Mi sa che ho trovato il fotografo.. :)

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@raskolnikov

@lisander

Osservo che oramai la discussione si sta restringendo a noi tre ed è un peccato perchè l'Italia è vasta e tutta interessante.

Vorrei provare a postare foto di altre regioni per vedere se qualcun altro si aggrega.

Cosa ne pensate ?

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:) accetto l'invito e vi voglio parlare della "Valle dei Pittori", mia meta preferita almeno 4 volte all'anno, eh si è bella e da vedere in ogni stagione. Parliamo dquindi della Val Vigezzo, conoisciuta anche come valle dei pittori sia per la storica presenza di pittori sia per le bellezza della natura che attira pittori paesaggisti, è incantevole la colorazione che la valle assume in Primavera ed in Autunno. L'itinerario ceh consiglio di fare almeno la prima volta è quello di raggiungere Domodossola e da li saltare sul trenino blu (cosiddetto delle centovalli) che oltre alla Val Vigezzo attraversa numerose altre valli fino a raggiungere Locarno, facendo magari scalo a Santa Maria Maggiore (centro politico e religioso della valle) e a Re (meta di pellegrinaggio al suo Santuario dedicato alla Madonna del Sangue). Successivamente, se la valle piace, si può andare in macchina e vedere anche gli altri paesini con i loro incantevoli paesaggi.

Al momento non posto foto mie in quanto devo cercarle e non sono comunque di buona qualità, ma vi ho messo dei link a siti che parlano di questa valle. Ah, per chi ama gli sport invernali, ma anche se solo vuole farsi una passeggiata in un ambiente mozzafiato consiglio la Piana del vigezzo a Craveggia e l'anello di fondo che che unisce Malesco, Santa Maria e Druogno attraverso boschi, radure e pinete innevate.

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Parliamo dquindi della Val Vigezzo, conoisciuta anche come valle dei pittori sia per la storica presenza di pittori sia per le bellezza della natura che attira pittori paesaggisti, è incantevole la colorazione che la valle assume in Primavera ed in Autunno. L'itinerario ceh consiglio di fare almeno la prima volta è quello di raggiungere Domodossola e da li saltare sul trenino blu (cosiddetto delle centovalli) che oltre alla Val Vigezzo attraversa numerose altre valli fino a raggiungere Locarno, facendo magari scalo a Santa Maria Maggiore (centro politico e religioso della valle) e a Re (meta di pellegrinaggio al suo Santuario dedicato alla Madonna del Sangue). Successivamente, se la valle piace, si può andare in macchina e vedere anche gli altri paesini con i loro incantevoli paesaggi.

@mickele Colgo subito l'occasione per postare due foto un po' particolari di Santa Maria Maggiore.

Ho fatto il percorso del trenino delle centovalli (da Locarno a Domodossola nel 1997). Allora le foto erano ancora con la pellicola per cui sono scannerizzate.

Si tratta di due scorci di tetti. La seconda riprende i tetti sopra al Museo dello Spazzacamino (piccolo ma estremamente simpatico)

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