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Fedora 9 Alla Conquista Di Linux

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Marcando stretta Ubuntu, la cui ultima release 8.04 ha visto la luce poche settimane fa, Fedora è giunta ieri alla nuova versione 9, nome in codice Sulphur. La nuova incarnazione di questa celebre distribuzione Linux porta con sé diverse novità di rilievo, soprattutto in aree quali la gestione del sistema, l'autenticazione, il networking, il file system e l'interfaccia utente.

Incalzato da Ubuntu, la cui priorità è da sempre la facilità d'uso, il progetto sponsorizzato da Red Hat sta spendendo molte energie nel rendere Fedora sempre più facile da usare e nel fornire ai novizi di Linux strumenti di configurazione intuitivi e automatizzati. Un esempio è dato da PackageKit, il nuovo package manager predefinito di Fedora 9 che promette di semplificare il processo di installazione e manutenzione dei programmi.

PackageKit utilizza alcuni dei più noti tool di gestione dei pacchetti, come yum, apt, conary e altri, fornendo una sorta di layer di astrazione tra questi ultimi e l'utente o un'applicazione esterna. Il suo scopo non è consentire agli utenti di mescolare, sullo stesso sistema, più formati di pacchetto (RPM, DEB ecc), ma fornire una sola interfaccia di gestione dei pacchetti per tutte le principali distribuzioni Linux.

La caratteristica più interessante di PackageKit è la funzionalità che permette all'utente di scaricare in automatico i programmi o i driver di cui necessita: ad esempio, se si prova ad aprire un file PDF ma nel sistema non è presente alcuna applicazione associata a questo tipo di file, PackageKit propone all'utente il download e l'installazione di un viewer PDF. Ciò vale anche per i driver: se si collega al sistema una nuova stampante, ma non si dispone dei relativi driver, PackageKit può cercarli automaticamente sui vari repository online. Purtroppo questa comodità non si estende al software proprietario: ciò significa che se si desidera aprire un video in Flash, l'utente deve cercare manualmente il relativo plugin.

packagekit.jpg

n Fedora 9 è stato migliorato anche l'installer Anaconda, soprattutto per quel che riguarda la creazione e il ridimensionamento delle partizioni, incluse quelle NTFS e, in via sperimentale, ext4. Il sistema operativo supporta anche la creazione e l'installazione di file system cifrati sui dispositivi rimovibili e sulle partizioni di root e di swap.

Nella fase di creazione degli account, Anaconda fornisce ora un'utile indicazione sul livello di sicurezza delle password utilizzate.

Fedora 9 permette di creare una distribuzione Live USB, ossia avviabile da un drive flash, a partire dalla versione Live CD. Questo era già possibile anche con la precedente release, ma ora è supportata l'archiviazione persistente dei dati: in altre parole, tutte le modifiche apportate a file e documenti possono essere salvate direttamente sulla chiavetta. L'altra novità legata all'immagine Live USB è il processo d'installazione, ora non più distruttivo: questo significa che, se sulla chiavetta c'è una sufficiente quantità di spazio, i dati preesistenti non saranno cancellati.

Fedora 9 migliora anche l'integrazione con Policy Kit, un giovane framework per la sicurezza che consente ai sistemisti una gestione più avanzata degli accessi protetti, limitando allo stretto necessario l'utilizzo dell'account root per l'avvio delle applicazioni di amministrazione del sistema. Sviluppato da Red Hat in seno al progetto FreeDesktop.org, e incluso per la prima volta in Fedora 8, Policy Kit è stato di recente introdotto anche su Ubuntu.

Sul fronte della sicurezza si segnala anche l'introduzione di FreeIPA, una suite di strumenti per l'auditing e la gestione delle identità che avrebbe dovuto debuttare in Fedora 8. Lo scopo di questa soluzione è quella di semplificare l'installazione, la configurazione e l'amministrazione centralizzata delle identità e dell'autenticazione al sistema. Red Hat sta lavorando ad una versione di questo software adatto per l'utilizzo nelle grandi aziende.

Fedora 9 include GNOME 2.22, una recente versione del celebre desktop environment open source che porta con sé migliorie quali il più potente e performante filesystem virtuale GVFS, un miglior supporto di rete, un nuovo visualizzatore per i desktop remoti, migliorate caratteristiche di accessibilità e molto altro. Non mancano inoltre i desktop environment KDE 4.0.2 e Xfce 4.4.2, il primo dei quali è disponibile sia nell'immagine KDE Live sia nel DVD standard.

Tra gli altri software inclusi nella nuova distro si citano Firefox 2, OpenOffice 2.4, il windows manager composito Compiz, il server sonoro PulseAudio (ora installato ed attivato di default), il tool di gestione di rete NetworkManager 0.7, Perl 5.10.0, Eclipse 3.3.1, e infine il kernel Linux 2.6.24.

Le immagini ISO di Fedora 9 possono essere scaricate dai link riportati in questa pagina.

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