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agnese83

Sarmiento, Un Argento Sul Tatami

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l'azzurro perde in finale con l'iraniano saei

Sarmiento, un argento sul tatami

Nel taekwondo prima storica medaglia per l'Italia. "Dedicata a Veronica, per metà è merito suo"

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PECHINO - Voleva tirar calci a un pallone, come tanti ragazzi. Come tanti soprattutto che, tifando Napoli, sognando di diventare come Maradona. I calci li usa, ma per colpire gli avversari nei combattimenti di arti marziali, taekwondo per la precisione. E a Pechino, Mauro Sormiento, 25enne di Casoria, è riuscito a colpirli tutti. Anche, ma non abbastanza, l'iraniano Saei, in finale. Esce sconfitto 6-4 ma dopo un avvio fulminante, un 4-0 che purtroppo è stato ribaltato. E' stato vicino all'oro, ha al collo un argento. E ora festeggia con la fidanzata Veronica Calabrese che ieri, stessa specialità, stessa passione sportiva, era arrivata a un passo dalla medaglia. "Dedico questo argento a Veronica, che è la mia vita. E mezza medaglia, per il lavoro fatto in questi quattro anni, è sua" dice Mauro. Una medaglia in due è comunque tanto: per l'amore che li tiene insieme per il suo valore storico: è la prima in assoluto per l'Italia in questa disciplina.

STRADA IN SALITA - Il taekwondo è un combattimento di origini coreane. E coreano è il maestro di Sarmiento, Yoon Soon Cheul. Mauro ha cominciato a 10 anni e ora è uno dei migliori al mondo nella su categoria (80 kg). Prima di pechino aveva vinto i Mondiali universitari, il bronzo agli Europei, era stato secondo in Coppa del Mondo. Sul tatami di pechino era atteso tra i pretendenti alle medaglie e ha rispettato il pronostico anche oltre le sue attese. Lui stesso si dice quasi sorpreso del cammino fatto nel torneo: "Con un tabellone così difficile non pensavo che sarei arrivato in fondo". Il primo turno era stato facile con l'ivoriano Konan. Ma poi nei quarti ecco subito l’avversario più difficile, l'americano Steven Lopez, 4 volte campione del mondo e fratello di Diana, che aveva tolto a Veronica la chance del bronzo. Quindi in semifinale ecco l’inglese Aaron Cook, battuto 6-5 con il punto decisivo 3 secondi dalla fine dell'incontro. "Ora tutti mi conosceranno" dice alla fine soddisfatto. L'argento olimpico è un grande risultato per lui per una disciplina che in Italia ha bisogno di esempi e simboli da riconoscere e in cui riconoscersi.

Fonte

:):P:P:P:P:P;)

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