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Le Foto Dei Ricoverati In Ospedale Finiscono Su Facebook

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Finiscono sotto inchiesta della Procura della Corte dei Conti i medici e gli infermieri del Pronto soccorso delle Molinette (Torino) che hanno pubblicato su Facebook le foto che li ritraevano in posa in ospedale accanto a pazienti non coscienti e in attesa di soccorso. Scatti di festeggiamenti, coccole sulla barella, pausa sigaretta, movenze che scimmiottano le fiction tv condivise da un gruppo intitolato «Pronto soccorso and friends» immediatamente oscurato quando si è diffusa la notizia.

In particolare ciò che ha colpito l´opinione pubblica è stata la fotografia di due infermiere sorridenti accanto al lettino di un paziente del quale non si vede il volto ma su cui è stata apposta con il programma Photoshop la scritta: «Sono ciucco perso».

«Questi dipendenti hanno provocato un indubbio danno all´immagine dell´ospedale - dice Ermete Bogetti, il procuratore capo della Corte dei Conti di Torino - questa volta non aspettiamo che indaghino gli uomini di Giancarlo Caselli e ci muoviamo noi direttamente. Accerteremo chi sono i responsabili e li chiameremo a risarcire la pubblica amministrazione del danno che hanno provocato».

In effetti, anche se il procuratore Raffaele Guariniello dichiara di aver valutato l´apertura di un fascicolo sulla vicenda, è difficile individuare nel comportamento degli infermieri profili di rilievo penale che siano perseguibili d´ufficio. Questo significa che finché l´uomo raffigurato sulla barella (di cui gli infermieri avevano però mascherato il volto) non sporgerà querela, i magistrati non potranno indagare sulla vicenda. A meno che Guariniello non individui un possibile reato diverso dalla violazione della privacy. Anche il garante Francesco Pizzetti ha annunciato che manderà degli ispettori in ospedale ma fino a oggi non si è visto nessuno. Sul piano della deontologia invece sarà la commissione disciplinare delle Molinette a decidere la sospensione degli infermieri che si sono confessati responsabili della "goliardata". O meglio, delle due infermiere che posano accanto alla barella sorridenti e della fotografa, Antonella Montaldo, che ha anche pubblicato le immagini sul sito del social network Facebook.

D´altra parte l´ospedale di corso Bramante è una vecchia conoscenza dei procuratori della Corte dei Conti che ne hanno "difeso" l´immagine in passato già diverse volte. In seguito ai recenti scandali tra cui quello delle tangenti di Odasso, delle tangenti nelle camere mortuarie e delle valvole cardiache. Che previsione si può fare in questo caso invece? «L´entità del risarcimento che chiederemo dipenderà in primo luogo dalla gravità intrinseca del comportamento dei dipendenti - spiega Bogetti - e in secondo luogo dalla posizione in senso gerarchico delle persone che hanno danneggiato l´ospedale». Quanto più sono in alto nella piramide del potere quanto più alto è il risarcimento che i magistrati possono chiedere. Il primo passo sarà dunque valutare chi ha agito e chi era consenziente. Se tra questi risultassero anche medici oltre agli infermieri il danno potrebbe rivelarsi ancor più elevato.

(Fonte)

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Che squallore spero solo che non gli vengano rinnovati i contratti. Certa gente non merita di accudire chi soffre.... :)

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:) questa è gente che non merita di lavorare

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Che squallore spero solo che non gli vengano rinnovati i contratti. Certa gente non merita di accudire chi soffre.... :)

Non sappiamo a priori come lavorano, ma certamente questo danno è tale che dovrebbero perdere il posto di lavoro.

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