[LIBRI]Harry Potter 6, Embargo Violato La Casa Editrice: "linea D

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Alcuni librai vendono "Il Principe Mezzosangue" prima della mezzanotte "Domani siamo chiusi". La replica: "Rispettate gli impegni"

Harry Potter 6, embargo violato La casa editrice: "Linea dura"

Il caso non è nuovo: JK Rowling citò un giornale per milioni e in Canada un giudice condannò gli acquirenti a non leggere...

di DARIO OLIVERO

ROMA - Qualcuno ha violato l'embargo, qualcuno non ha rispettato le regole: il nuovo libro di Harry Potter è già in vendita. Uno, due, tre casi accertati tra Roma e le Marche. Forse di più. Il sesto capitolo della saga creata da JK Rowling, Harry Potter e il principe mezzosangue, doveva essere messo in vendita a partire dalla mezzanotte di oggi. Tutto era pronto, tutto organizzato: la notte della Befana diventa la notte del maghetto e le librerie - quelle grandi - di quasi tutta Italia organizzano per stasera feste, spettacoli, proiezioni e iniziative varie per accogliere nel migliore dei modi il nuovo episodio.

Ma i librai hanno ovviamente già ricevuto il volume, alcuni ieri, altri questa mattina. E dalle segnalazioni giunte sembra che siano state piccole librerie di quartiere (a Roma, una alla Balduina ed un'altra a Vigna Clara) o di provincia (una a Fermo, nelle Marche) a decidere di non far aspettare i fan del maghetto fino a notte fonda. "Qui a mezzanotte dormono tutti - ha spiegato il libraio di Fermo - e domani siamo chiusi. Far passare la Befana senza mettere il libro in vendita avrebbe significato perdere molte copie".

Ragionamento che non convince la casa editrice Salani che alla saga di Harry Potter deve gran parte della sua forza, viste le 750 mila copie tirate per questo capitolo. "Stiamo verificando se queste informazioni sono vere - minimizzano - Se fosse vero prenderemmo i porovvedimenti necessari: i librai si sono impegnati a rispettare l'embargo, se venissero meno alla loro parola non riceverebbero altre copie del libro". Linea dura, dunque.

Per ora i grandi bookshop resistono, anche perché sono soprattutto le grandi catene ad avere organizzato feste e intrattenimenti vari per l'uscita del libro. "Stiamo monitorando i nostri diretti concorrenti - dice il direttore della Melbook di via Nazionale, a Roma - se dovessero rompere l'embargo decideremmo cosa fare e come rivalerci".

Va detto che questa rottura dell'embargo è molto all'italiana e non ha la grandezza da psicodramma di quando avviene - ed è avvenuto spesso - all'estero. Tanto per citare alcuni casi: 21 giugno 2003, a mezzanotte dovrebbe uscire negli Stati Uniti il quarto capitolo della saga del maghetto: Harry Potter e l'Ordine della Fenice. Un cronista del New York Daily News compra tranquillamente una copia del libro due giorni prima in un drugstore. Erano state date al titolare del negozio per esporle in vetrina senza avvertirlo, versione sua, dell'embargo. Morale, la Rowling ha intrapreso una causa da decine di milioni di dollari contro il giornale.

Altro caso, quest'anno. Una corte della Columbia britannica in Canada deve giudicare un librario che ha venduto il solito Harry Potter (stavolta il sesto capitolo) violando il solito embargo. L'estroso giudice ha diffidato gli incauti acquirenti a non leggere nemmeno una riga del volume prima della data ufficiale di pubblicazione.

In quei casi, per quanti bizzarri, l'embargo ha un senso perché nessuno prima dell'uscita del libro conosce la trama. Ma qui in Italia i fan del maghetto si sono dovuti impegnare per schivare la mole di informazioni che da luglio - quando il libro uscì nel mondo anglosassone - a oggi sono piovute loro addosso. E sicuramente potranno attendere qualche ora in più per acquistare il libro.

(5 gennaio 2006)

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