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Diablo

Fronte Ampia E Orecchino: Ecco Shakespeare

3 messaggi in questa discussione

L'identità dell'autore di «Romeo e Giulietta» è sempre rimasta nel mistero

Fronte ampia e orecchino: ecco Shakespeare

Il vero volto del drammaturgo finalmente svelato in una mostra alla National Portrait Gallery che propone i suoi ritratti più famosi

LONDRA (Regno Unito) – William Shakespeare aveva la fronte spaziosa, una carnagione piuttosto olivastra, capelli scuri, un filo di barba e portava l’orecchino sul lobo sinistro. Ne è certa Tarnya Cooper, curatrice della mostra «Searching for Shakespeare» («Alla ricerca di Shakespeare»), che aprirà i battenti il prossimo 2 marzo alla National Portrait Gallery, celebre museo londinese dedicato all’arte del ritratto. Per anni (anzi, secoli) gli ammiratori del bardo di Stratford hanno cercato incessantemente un quadro rappresentante Shakespeare dipinto quando questi era ancora in vita. Ora, quello che pare essere l’unico a rispondere a queste caratteristiche assurgerà al trono di assoluto protagonista di una mostra dedicata proprio al mistero che circonda il volto del drammaturgo.

LA MOSTRA – L’esposizione cade non a caso nel 2006: la NPG festeggia infatti quest’anno i 150 anni di vita, e quando nacque, nel 1856, il primo ritratto proposto al pubblico fu proprio il cosiddetto «Chandos», considerato a lungo solo una delle tante rappresentazioni del viso del drammaturgo, né più né meno valida di molte altre. Per la prima volta, con «Searching for Shakespeare» verranno radunati nelle sale della NPG i sei ritratti (molti dei quali provenienti da altri musei e collezioni) che secondo i critici offrono la più autentica immagine del poeta; verranno affiancati da numerosi altri ritratti del bardo (di tutte le epoche) e da raffigurazioni di contemporanei di Shakespeare (colleghi drammaturghi e attori, ma anche mecenati), per dare al visitatore anche un’idea del contesto in cui operò l’autore di «Romeo e Giulietta».

UNA VITA MISTERIOSA – Shakespeare ci ha lasciato un ingente numero di drammi, oltre cento sonetti e qualche poema, eppure la sua vita è piuttosto misteriosa. Di lui abbiamo pochissimi dati biografici (che tuttavia ne accertano l’esistenza, nonostante qualche studioso l’abbia messa in dubbio); tanto per cominciare, non sappiamo la sua esatta data di nascita; di certo fu battezzato il 26 aprile 1564 e, in un’epoca in cui il battesimo seguiva di pochissimo la nascita, si è voluto dare un’aura di magia alla figura del drammaturgo fissando la sua venuta al mondo il 23 aprile: San Giorgio, patrono d’Inghilterra, nonché stesso giorno della morte (23 aprile 1616) del poeta. Sappiamo poco della sua educazione (ma sicuramente non andò all’università), ed è certo che si sposò per aver incautamente messo incinta Anne Hathaway. Un «buco» di sette anni tra il 1585 e il 1592 e lo troviamo attore e drammaturgo a Londra. Grazie a contratti e al suo testamento sappiamo che col dramma fece una discreta fortuna economica; la sua compagnia arrivò a possedere due teatri, il Globe (all’aperto) e il Blackfriars (coperto), e a ottenere la protezione di re Giacomo Stuart. In vita Shakespeare non pubblicò le sue opere, che pure erano oggetto di autentica pirateria editoriale; 36 dei suoi drammi furono compilati nel 1623 dai colleghi Heminges e Condell (in un’antologia nota come First Folio) e costituiscono tutt’ora la base editoriale delle opere del bardo, nonostante alcuni testi siano lacunosi e furono composti con la collaborazione di altri drammaturghi.

MAI ESISTITO? – Accanto alle lacune biografiche, è altrettanto difficile risalire al vero volto di Shakespeare. I più famosi ritratti del bardo sono stati dipinti dopo la sua morte; ad esempio, il viso più presente nell’immaginario comune deriva da un’incisione che campeggiava sulla copertina del First Folio, stampato sette anni dopo la sua dipartita. L’assenza di ritratti coevi e le scarse note biografiche hanno fatto fiorire negli anni numerose teorie, tutte volte a dimostrare come William Shakespeare fosse in realtà un prestanome o uno pseudonimo: secondo alcuni di altri drammaturghi come Marlowe o Johnson, secondo altri di nobili, come il conte di Oxford o la stessa regina Elisabetta I; una teoria vuole anche che Shakespeare fosse un calvinista italiano fuggito in Inghilterra per evitare persecuzioni religiose. Oggigiorno tali ipotesi restano suggestive, ma sono considerate false, così come pare essere pretestuoso parlare di omosessualità del bardo in virtù dei suoi sonetti dedicati al conte di Southampton.

IL VOLTO – La mostra promossa dalla NPG vuole porre fine alla diatriba sul volto del drammaturgo. Tutti i ritratti esposti sono stati analizzati minuziosamente, e per il cosiddetto ritratto «Chandos» si è trattato del primo esame dettagliato. E’ emerso che, seppur ritoccato nei secoli (gli è stata aggiunta un po’ di barba), risale a un’epoca tra il 1603 e il 1610, quando Shakespeare aveva 39-46 anni. Tutto coincide: l’uomo raffigurato dimostra sostanzialmente tale età; inoltre, nel 1603 il bardo versava in una buona condizione economica (era già tra i proprietari del Globe) e da due anni aveva ereditato dal padre il diritto a chiamarsi gentleman, condizioni che rendevano possibile e consono alla moda dell’epoca farsi ritrarre (mentre attori e drammaturghi a quel tempo erano considerati di infimo livello sociale, e quindi era rarissimo che fossero ritratti: i pittori li rifuggivano temendo di non essere pagati). Insomma, il ritratto «Chandos» è attualmente l’unico candidato a rappresentare il vero volto di Shakespeare. Che, l’avreste mai detto?, portava l’orecchino… (■ I sei presunti volti di Shakespeare).(■ LE FOTO) Simone Bertelegni

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eh!! nooooooo :wub::P

la mia mente non abbandonerà mai l'atmosfera di mistero che ha sempre circondato Shakespeare :)

:P

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Shakespeare mori' di tumore

Lo rivelano test effettuati su ritratti e maschera funeraria

(ANSA) - LONDRA, 23 FEB - Dopo quasi 400 anni dalla scomparsa, forse svelata la causa della morte di William Shakespeare: tumore. Secondo uno studio tedesco che ha esaminato l'iconografia del bardo con test forensi fu un tumore all'occhio sinistro ad uccidere all'eta' di 52 anni il drammaturgo inglese nel 1616. Esperti di medicina legale - che hanno analizzato diverse raffigurazioni di Shakespeare - hanno rilevato che ciascuna lo presenta con un'escrescenza sulla palpebra sinistra.

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