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cheyenne

Net Web Art [arte]

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Il Maxxi di Roma dedica una serie di appuntamenti alla "net web art": lavori creati sul web, che diventa strumento di espressione creativa, e opere in continuo divenire grazie a processi di interazione.

Camere disegnate dall'artista con elementi a scelta, e una colonna sonora con cui il fruitore può interagire, nell'opera di Juliet Davis, dove alcuni oggetti metafora dell'io femminile vengono selezionati dal navigatore e trascinati all'interno di una sagoma umana.

O ancora arte e identità nella narrazione interattiva di inanimate "Alice" di Cristopher Joseph, la vita di una bambina attraverso blog e episodi di avventure multimediali.

E' la mostra "arte e identità virtuale", uno dei tanti appuntamenti del ciclo "net archives" dedicati alla "net web art" che arriva in pianta stabile con una postazione permanente a tre computer al Maxxi di Roma, segnando l'entrata della nuova forma di espressione nei sistemi istituzionali oltre che in Rete.

"La net art è cominciata molto presto, all'inizio degli anni '90, prima in alcuni festival specializzati, e seguita da persone specializzate. In Italia sta arrivando nei musei adesso, e con questo progetto si vuole proprio introdurre gradualmente il pubblico alla net art" dice Elena.

Il web diventa uno studio virtuale per l'artista e per il fruitore, l'arte diventa performance, e possibilità di interazione.

Non solo per gli esperti navigatori e addetti ai lavori, ma organizzata in mostre con rapide e semplici guide anche per un pubblico di altra generazione.

"L'obiettivo è quello di portare il navigatore con questo ciclo di appuntamenti a navigare le opere anche da casa, e il progetto prevede anche un archivio on-line dove trova tutti gli indirizzi delle opere e anche un apparato didattico" dice Eleonora, curatrice della mostra.

E si passa da "annotation", la costruzione di album di fotografie con capacità evocativa di lettere e ricordi che appaiono ad ogni click legando l'identità alla memoria frammentaria del web, ai ritratti circondati di pop-up che si aprono a seconda del nome inserito, fino all'interfaccia interattiva di "my data my Mondrian", dove i dati personali diventano rielaborati un'opera simil Mondrian di colori e linee.

Un programma di eventi , dimostrazioni, incontri con tutte quelle forme d'arte, da non confondere con arte diffusa attraverso la Rete, ma che utilizzano Internet come strumento d'espressione creativa, mezzo di creazione artistica, dove le opere hanno alcune caratteristiche in comune: la loro esistenza unicamente sulla Rete e la mutabilità del lavoro con processi di interazione.

servizio di Romana Fabrizi

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