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Tutti Pazzi Per Relakks Rete Che Promette L'anonimato Su Internet

2 messaggi in questa discussione

Tutti pazzi per Relakks, la rete che promette l'anonimato su Internet

16/8/2006

di Luca Castelli

Server intasati, problemi con i pagamenti, iscrizioni bloccate fino a data da definire. Sono passati appena due giorni dalla sua apertura e c'è pure stato Ferragosto in mezzo, eppure la rete di Relakks, la "prima darknet commerciale al mondo" è stata già letteralmente sommersa dalle richieste.

Sponsorizzata dal Partito dei Pirati svedese e aperta agli utenti europei e degli Stati Uniti, la darknet garantisce ai suoi clienti l'anonimato assoluto online. Chi si iscrive al servizio, dietro pagamento di cinque euro al mese, entra in una rete privata criptata dove non può venire più identificato.

Relakks sostituisce l'indirizzo IP originale dell'utente (quello che viene fornito dai provider ogni volta che ci si collega a Internet) con uno fittizio, che permette all'utente di poter fare ciò che vuole online senza essere in alcun modo rintracciato.

Chiaro che la novità abbia subito fatto gola alle centinaia di migliaia di utenti delle reti p2p, soprattutto quelli che vogliono continuare a scaricare musica e film da Internet senza correre il rischio di essere riconosciuti e portati in tribunale dalle major discografiche e di Hollywood.

Secondo Rickard Falkvinge, leader del Partito dei Pirati, la tutela del diritto d'autore ha generato un sistema di polizia su Internet che viola qualsiasi diritto umano alla privacy e che va quindi aspramente combattuto.

"Le attuali leggi sul copyright sono prive d'equilibrio", dice Falkvinge, "e l'unico modo per applicarle è monitorare tutte le comunicazioni private su Internet. Il regime del copyright non può coesistere con una società aperta, che garantisca il diritto alla comunicazione privata".

Il Partito dei Pirati aspira a varcare la soglia del 4% alle prossime elezioni politiche svedesi e a modificare le leggi sul copyright. Ma fino a che ciò non avverrà, spiega Falkvinge, "abbiamo il dovere morale di proteggere i cittadini dagli effetti dell'attuale rigido controllo online".

Da tempo preconizzato da giornalisti e commentatori, l'avvento di una rete protetta, anonima e universale potrebbe aprire una nuova fase nell'ormai quasi decennale saga del P2P e della condivisione di materiale multimediale su Internet.

Di fronte alla concorrenza di un simile sistema, le major sarebbero infatti probabilmente costrette a rivedere la propria strategia di lotta al filesharing, iniziando anche a considerare l'eventualità di una legalizzazione del fenomeno tramite sottoscrizione.

I cinque euro che migliaia di utenti si sono subito precipitati a pagare alla Relakks, in fondo, non sono altro che un abbonamento in cambio della garanzia di poter scaricare ciò che si vuole (e quindi la conferma della disponibilità a pagare una cifra mensile, ridotta, per un filesharing libero e legale).

Film e canzoni a parte, la diffusione delle darknet potrebbe però sollevare problemi concernenti ben altre materie, prima fra tutte la sicurezza internazionale. Oltre agli appassionati di musica, anche le associazioni criminali e terroristiche potrebbero infatti sentire il richiamo di una rete anonima e protetta.

Come è capitato sempre più spesso dall'11 settembre a oggi, ci si ritrova quindi di nuovo a dover ragionare sul rapporto tra la tutela della privacy e dei diritti civili delle persone e le limitazioni necessarie a garantire un soddisfacente livello di sicurezza. Dove si trova il punto d'equilibrio ottimale tra queste due esigenze della società contemporanea?

qAra6.gifIl comunicato stampa di lancio della darknet di Relakks

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PROVIDER SVEDESE LANCIA UN NUOVO SERVIZIO E SI PRESENTA ALLE ELEZIONI: NOI GLI UNICI GARANTI DELLA VERA DEMOCRAZIA

Fantasmi su Internet grazie ai pirati del Web

18/8/2006

Si chiama «Relakks» (rilassati) un nuovo servizio Internet che promette agli utenti sul Web il più assoluto anonimato. Ma c'è poco da rilassarsi, quando il termine tecnico per definire questo tipo di reti è «darknet», rete oscura.

Lanciata a Ferragosto da un Internet provider svedese e sponsorizzata dal «Partito dei Pirati», un nuovo movimento politico giovanile fondato a Stoccolma da un gruppo di hacker che punta ad ottenere seggi in Parlamento alle prossime elezioni del 17 settembre per promulgare una riforma delle leggi sui diritti d'autore, Relakks permette di spedire e ricevere brani o documenti digitali attraverso una connessione criptata. E' il primo esempio commerciale di una rete virtuale creata apposta per scambiarsi dati in modo anonimo. Costa cinque euro al mese, parte dell'abbonamento viene devoluta al partito. Ma, a due giorni dal lancio, soffre già di server intasati e iscrizioni bloccate, perchè ha problemi a star dietro ai pagamenti.

«E' colpa del successo inaspettato» ci spiega Rickard Falkvinge, 34 anni, ex programmatore, che del Partito dei Pirati è il fondatore e secondo cui «ci sono molte ragioni legittime» per voler essere completamente anonimi su Internet: «Il diritto di scambiarsi informazioni in privato è fondamentale per una società democratica». In Svezia, dove l'alfabetizzazione informatica è diffusa in modo capillare, la pirateria è sempre stata forte finchè l'anno scorso il governo - sotto pressione da Hollywood - ha messo al bando lo scaricamento di film e musica coperti da copyright.

Una «darknet» è una rete digitale anonimizzata in cui gli utenti si possono incontrare, chattare e scambiare dati. Di solito le darknet sono confinate a piccoli gruppi di hacker che utilizzano connessioni sicure per distribuire informazioni e strumenti per le loro attività. Il problema è che sono state anche utilizzate dai pedofili. Finora erano servizi che funzionavano solo su invito, in cui prima di ottenere l'accesso i potenziali membri dovevano dimostrare al gruppo la loro capacità di contribuire. Strumenti simili per nascondere la propria identità, come la rete «Tor» della Electronic Frontiers Foundation (http://tor.eff.org/), sono utilizzati dai dissidenti in paesi come la Cina, per non essere perseguibili. Ma Relakks è una rete commerciale che punta al mercato di massa degli scambisti di musica e film. Funziona dando a qualsiasi computer al mondo un nuovo indirizzo Ip, il numero unico che le macchine usano per identificarsi e comunicare con le altre macchine sulla Rete. I computer che usano il sistema Relakks mostrano un indirizzo Ip svedese, dovunque essi siano, e in teoria chiunque monitori le attività online degli utenti non può localizzarli.

Il Partito dei Pirati ammette che questo sistema potrebbe essere utilizzato per distribuire contenuti illegali. «Non abbiamo controllo su quello che si scambiano gli utenti, ma è proprio questo il punto» dichiara Falkvinge. «Chi vuole nascondere le proprie attività online già ha i mezzi per farlo. Noi diamo semplicemente quel tipo di strumenti al pubblico generico». La speranza è che le major del disco e del cinema accettino il modello di business della sottoscrizione. In effetti, i cinque euro che migliaia di utenti si sono precipitati a pagare alla Relakks confermano la disponibilità a pagare una cifra mensile, seppur ridotta, per un «file sharing» libero e legale.

Ma il lato oscuro della medaglia non è solo legato alla legalità o ai problemi per la sicurezza internazionale. Tutto il sistema si basa sulla fiducia e non ci sono garanzie contro il tradimento dei buoni propositi. Visto che, come qualsiasi fornitore Internet, Relakks si troverà fra le mani l'elenco dei propri abbonati, «perchè bisogna credere che non tradiranno mai la nostra fiducia?» si chiedono gli internauti. Bella domanda, per una rete oscura.

qAra6.gifPro e contro, due interventi: Umberto Rapetto del Gat e Rickard Falkvinge del Partito Pirata

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