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Due Per Un Delitto: Torna Nelle Sale L'arguzia Di Agatha Christie

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Con 'Due per un delitto' torna nelle sale l'arguzia di Agatha Christie

Roma, 15 giugno 2006

Tratto da un romanzo di Agatha Christie, 'Due per un delitto' piacerà ai cultori della regina del giallo 'teatrale'; molto meno agli amanti del thriller. Musa ispiratrice del marito Belisaire, alto ufficiale dei Servizi, Prudence Beresford è una borghese simpaticamente snob, elegante nel vestire quanto raffinata nei giochi di parole e nelle citazioni letterarie (da una di queste il titolo originale del film, 'Mon petit doigt m'a dit', che riprende il volume della Christie, 'By the pricking of my thumbs', a sua volta citazione da Shakespeare...). Nella splendida cornice delle montagne della Savoia, in una villa lussuosamente arredata, Prudence è irresistibilmente attratta da tutto ciò che può nascondere mistero e delitto, rapimenti e morte.

Ecco perché, quando la scomparsa di zia Ada apre il velo su altri misteri del dorato ospizio della Collina del Sole, Prudence lascia perdere figlia e nipotini appena arrivati a casa e inizia la sua personalissima indagine sull'onda di ricordi, indizi e quadri dimenticati, dischiudendo allo spettatore, come nel romazo della Christie, i retroscena della tranquilla vita di provincia di un paesino della Savoia.

Interpretato con arguzia e mestiere da Catherine Frot (Prudence) e André Dussollier (Belisaire), per la regia di Pascal Thomas, molto quotato oltralpe, 'Due per un delitto' mantiene il fascino, ma anche i limiti, della narrativa della Christie, intrecciando personaggi caricaturali a humour britannico, ambientazione atemporale e riferimenti comici all'attualità (addirittura alla lotta al terrorismo internazionale); strappando più di un sorriso con sequenze da commedia e seminando qua e là colpi di scena, o presunti tali, fino all'inevitabile sgarburgliarsi della matassa nel finale.

Elegante, leggero, lontano dal sensazionalismo del consueto diluvio di effetti speciali che accompagna oggi molti film, 'Due per un delitto' è fedele alla Christie anche nel rispetto dei cliché: la vecchietta misogena arzilla, il commissario baffuto, i servizi che 'brancolano nel buio' , privi come sono dell'intuito di Prudence. Ma il sorriso o la sopresa, alla fine, sono somministrati allo spettatore in 'modica quantità' e fra una sequenza e l'altra accanto al mistero fa capolino la noia.

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